Palermo, appuntamento col pusher: chi sono i clienti della droga

Palermo, appuntamento col pusher: ecco i clienti della droga

Arrivano in auto, bici o tram. Dal ragazzino al professionista: il consumo dilaga
L'INCHIESTA CARTHAGO
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Dal ragazzino che spende 10 euro per una “stecca” di hashish al professionista che investe centinaia di euro per una serata a base di cocaina. Il blitz dei carabinieri che ha smantellato la rete di spaccio nel rione palermitano Passo di Rigano svela, ancora una volta, il volto di una città che fa abituale uso di sostanze stupefacenti.

I telefoni dei pusher erano bollenti. Centinaia di persone chiamavano e ordinavano. “Ci vediamo alla villa… al bar… in agenzia… al muretto… alla friggitoria”, rispondevano gli spacciatori.

Cambiano i mezzi di trasporto, ma la scena si ripete. Aprile 2019. Enrico Barone, uno dei personaggi chiave dell’inchiesta, è fermo all’incrocio tra le vie Roccazzo ed Evangelista di Blasi. Ha fissato un appuntamento. Riceve una telefonata e sale su una Smart parcheggiata a una manciata di metri. Poco dopo giungono a piedi tre persone. Barone gli porge qualcosa, dopo avere abbassato il finestrino. Poco dopo i te vengono fermati. Hanno appena comprato cocaina e crack.

Marzo 2019. A squillare è il telefono di Pietro Pizzurro. Stavolta l’appuntamento è fissato “in piazza” a Passo di Rigano. In macchina arriva un’intera famiglia: padre, madre e figlio. Consegna effettuata.

Un mese prima, è ancora il telefono di Pizzurro a squillare. Una voce maschile chiede di “trattarla a modo”. Un cliente abituale gli presenta una nuova consumatrice. Si mettono d’accordo per vedersi “alla fermata del tram di via Casalini”. La ragazzina viene identificata un paio di fermate più in là. Ha una bustina di cellophane con 1,4 grammi di marijuana. Di solito si rifornisce in piazza Sant’Anna, in pieno centro storico, “da un uomo di colore” che non conosce. Un amico gli ha consigliato di cambiare fornitore. L’erba le serve per lo “sballo” del sanato sera con gli amici. Poche ore dopo è un altro giovane ad accostare in bicicletta alla Smart di Pietro Pizzurro per ritirare la sua dose.

Scene che si ripetono una, due, dieci fino a settecento volte nei pochi mesi dell’indagine. Le consegne sembravano filare liscio ed invece i carabinieri della compagnia di Monreale erano appostati. A volte c’era fibrillazione. Come quando un cliente avvertì Pizzurro che “alla villetta là, c’è la pattuglia… che girava, sono qua con il motore nascosto”.

Gli arresti per droga sono all’ordine del giorno. Dallo Zen a Ballarò, dallo Sperone a Passo di Rigano: quasi in ogni quartiere c’è una piazza di spaccio dove gli affari vanno a gonfie vele. Il consumo di droga in città è diffuso oggi più che mai.

I numeri dei Sert, i servizi per la tossicodipendenza di Palermo e provincia, sono un pugno nello stomaco. In cura per disintossicarsi ci sono oltre 2.600 persone. Sono quelle che hanno chiesto aiuto, a cui vanno aggiunte chissà quante migliaia di persone che vivono ancora nella tossicodipendenza. E tra i giovanissimi dilaga il crack.


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