Cronaca

Droga al ristorante: interrogati i dipendenti di Mario Di Ferro

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03 Luglio 2023, 14:59

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PALERMO – Due dipendenti rispondono al Gip, il terzo si avvale della facoltà di non rispondere. Interrogatorio di garanzia per Gaetano Di Vara, Giuseppe Menga e Pietro Accetta. Davanti al giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio, i primi due hanno negato di essere stati a conoscenza di avere ricevuto e consegnato della droga ceduta da Mario Di Ferro.

Nelle intercettazioni sono rimaste impresse anche le voci dei dipendenti del ristorante all’interno di Villa Zito. “Senti allora, dovrebbe venire ora Totò (Salvatore Salamone, considerato il fornitore della cocaina ndr), okay?… ti deve dare tre cose…”, diceva il ristoratore a Menga. Che poco dopo rispondeva: “… l’ho io ancora i soldi in tasca”. “Devi chiamare agli amici… perché sono, sono tre a cena… e viene alle otto e mezza, quello là di fuori, Modica, capito chi è? Quello… l’occhialino … va bene?”, spiegava in un’altra conversazione di Ferro ad Accetta. I poliziotti della squadra mobile hanno filmato Di Vara mentre usciva in sella al motorino per la consegna.

Al giudice, accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Giuseppe Di Stefano e Giorgio Zanasi, Di Vara ha spiegato che era certo che stesse trasportando cibo e bottiglie di vino, destinati a Gianfranco Miccichè. Mai e poi mai, qualora sia avvenuto, poteva immaginare che ci fosse anche della droga. Per lui era una normale faccenda di lavoro. Stessa cosa ha detto Menga. Accetta, invece, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

I tre indagati hanno il ruolo più marginale nell’inchiesta, tanto che gli è stato imposto l’obbligo di firma. A differenza di Di Ferro, finito agli arresti domiciliari, e ai fratelli Salvatore e Gioacchino Salamone che si trovano in carcere.

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03 Luglio 2023, 14:59

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