PALERMO – Non ci sono le esigenze cautelari. Il Tribunale del Riesame scarcera Salvatore Zora, 43 anni, uno dei 18 arrestati del blitz antidroga allo Sperone dello scorso 14 ottobre. Accolto il ricorso dell’avvocato Luciano Maria Sarpi e annullata l’ordinanza di custodia cautelare.
Zora è l’unico indagato a cui non viene contestato il reato di associazione a delinquere. Di fatto gli investigatori hanno ricostruito una sola cessione di stupefacenti che lo avrebbe avuto come protagonista. Il suo legale ha sostenuto che si fosse trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Zora abita nel palazzo in via Mariano Campo davanti al quale era attivo il market della droga. “Era normale che passasse da lì”, ha spiegato il legale, tanto che è stato inquadrato più volte dalle telecamere in sella alla sua bici.
Le microspie hanno registrato la frase della figlia di uno degli indagati la quale usava la parola “tutti” per fare riferimento a coloro che spacciavano sotto casa. In quel tutti sarebbe rientrato anche Zora.
Troppo poco, secondo l’avvocato Sarpi, per sostenere l’accusa ma anche per dimostrare la pericolosità dell’indagato e il rischio di recidiva del reato.