Palermo, difesa colabrodo |Troppi errori là dietro

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14 Dicembre 2016, 08:30

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PALERMO – ‘La difesa è il miglior attacco’ recita il detto, ma nel caso del Palermo di Eugenio Corini, che ha ereditato il gruppo rosanero di recente da Roberto De Zerbi, senza una difesa adeguata per la serie A si fa fatica anche a pensare soltanto d’impensierire l’avversario figuriamoci attarcarlo. La sfida di domenica scorsa persa contro il Chievo riassume in breve ciò che in sedici giornate per i tifosi siciliani è stato un film visto più e più volte: una marcatura approssimativa nei confronti di Birsa da parte di Andelkovic in occasione del primo gol gialloblù e un retropassaggio alla cieca di Goldaniga che spiana la strada al gol di Pellissier che deve solo appoggiare la sfera nella rete di Posavec. Due episodi che, estratti da 90′ di sostanziale equilibrio fra le due formazioni in campo, spiegano un 2-0 che all’esterno può sembrare frutto di superiorità da parte dell’avversario, senza nulla togliere ad un Chievo esperto e in grado di far male a qualunque rivale.

Il male del Palermo targato 2016/2017, oltre alla scarsa vena realizzativa in avanti con il solo Nestorovski a tenere in linea di gallegiamento i suoi, risiede dunque in un reparto arretrato mal costruito nella sessione estiva di mercato e abituato ormai ogni domenica a cambiare assetto ed interpreti. Gli episodi che si ricordano principalmente hanno riguardato spesso il giovane portiere Posavec (vedi gare con Crotone, in cui il croato scontrandosi con Rajkovic favorisce la rete di Trotta, Milan, dove invece non chiama la palla ad Aleesami mettendo Suso nelle condizioni di calciare a porta praticamente vuota, fino agli interventi goffi con Napoli, Roma e Cagliari, ndr) messo facilmente sul banco degli imputati per la sua poca esperienza ma, allo stesso tempo, scagionato da interventi altrettanto sensazionali che portano a pensare ad un suo utilizzo troppo avventato da parte della società.

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Ma a pesare maggiormente nella classifica dei gol subiti dai rosanero, che nonostante l’ultimo posto in classifica sono la penultima difesa del campionato con 31 reti davanti al Cagliari di Rastelli a quota 37 che però a differenza del Palermo ha ben 14 punti in più classifica e si trova lontana dalla zona retrocessione, sono gli errori individuali dei difensori. Gli infortuni a ripetizione che hanno coinvolto Rajkovic e Gonzalez, sulla carta titolari ad inizio stagione, così come Goldaniga ed Andelkovic hanno messo in seria difficoltà un reparto che sin dalle prime giornate ha perso le poche certezze che aveva messo da parte la passata stagione nel finale di campionato sotto la guida di Davide Ballardini. Quella squadra incassava infatti nelle ultime decisive quattro gare del campionato subì soltanto due reti del Verona nel match del ‘Barbera’ ma dalla sua poteva contare su un attacco in grado di far male con Gilardino, Vazquez e Trajkovski.

Il Palermo di quest’anno al contrario, seppur nella forma non si sia mai allontanato da quella difesa a tre che ha sempre mostrato maggior equilibrio sia nell’era di Iachini che successivamente con Ballardini, in sedici giornate ha chiuso la porta in solo due occasioni (0-1 contro l’Atalanta a Bergamo nell’unica vittoria fino ad ora dei siciliani in campionato e nello 0-0 portato fino alla lotteria dei rigori con lo Spezia in Coppa Italia, ndr). Dati per nulla confortanti per Eugenio Corini che dal mercato di gennaio si augura di ricevere almeno un paio di correttivi (un portiere e un altro centrale con grande esperienza della massima serie, ndr) per provare a correggere una rotta che punta con sempre più forza verso un’inevitabile retrocessione.

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14 Dicembre 2016, 08:30

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