Palermo e l'hackeraggio: stipendi garantiti, c'è la rivendicazione - Live Sicilia

Palermo e l’hackeraggio: stipendi garantiti, c’è la rivendicazione

Lagalla rende noto uno screenshot dal dark web. Orlando ringrazia la Sispi per il suo lavoro
PALAZZO DELLE AQUILE
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PALERMO – Attorno all’attacco hacker che ha colpito il Comune di Palermo le notizie si inseguono. Dopo una prima nota della Ragioneria in cui si comunicava che gli stipendi non potevano essere pagati, la Sispi ha dato “ampie rassicurazioni” che hanno portato l’ufficio contabile a integrare la prima nota annunciando che le paghe saranno garantite e Orlando ringrazia la partecipata per il suo lavoro.

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Intanto sulla sua pagina Facebook, Roberto Lagalla, candidato del Centrodestra alla carica di primo cittadino ha pubblicato lo screenshot del sito di Vice Society, che sul dark web mostra un countdown per il rilascio di non meglio specificati documenti del Comune di Palermo. “Dicano la verità ai palermitani”, ha chiesto l’ex assessore regionale alla Formazione.

Sempre dal fronte dei candidati Ferrandelli invece aveva attaccato Palazzo delle Aquile per il paventato mancato pagamento degli stipendi. Poi la stessa Ragioneria generale in una nota ha reso noto che “Sispi ha dato in data odierna ampie rassicurazioni che i sistemi informatici in uso alla struttura che consentono l’effettuazione dei pagamenti dell’amministrazione comunale e l’elaborazione e corresponsione a partire dal mese di giugno 2022 delle paghe (comunali, Coime, Lsu ed Amministratori) saranno riattivati il prossimo 14 giugno 2022”.

Sispi stamattina ha relazionato all’amministrazione comunale delle sue attività e il primo cittadino uscente si è congratulato con la partecipata per il suo operato. “Esprimo il mio grande apprezzamento alla Sispi per l’intenso e importante lavoro svolto in questi giorni – è il commento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando – finalizzato ad arginare e contenere quanto più possibile le conseguenze subite dai sistemi informativi del Comune di Palermo a seguito dell’attacco hacker”.

Il sindaco uscente del capoluogo siciliano ha commentato anche le dichiarazioni di Ferrandelli e di Lagalla sul tema. “È singolare – ha detto Orlando – che su questo attacco vi sia da parte di qualche candidato nervoso una polemica elettorale che è inaccettabile, una mancanza di rispetto per l’impegno di Sispi, delle strutture comunali e degli inquirenti. Esprimo, inoltre, il mio apprezzamento alle forze dell’ordine che stanno indagando per individuare i responsabili di questo vergognoso attacco e mi auguro che si faccia presto giustizia sulla vicenda”.

Il sindaco taccia quindi la notizia del mancato pagamento come “a destituita di ogni fondamento”. Una notizi “che – aggiunge la fascia tricolore – la Ragioneria generale avrebbe potuto evitare se avesse interloquito con la Sispi e che ha poi rettificato evitando così di procurare ingiustificato allarme”.

Ma Fabrizio Ferrandelli torna sul tema e rivendica: “Sono contento che dopo il mio appello, da parte della Ragioneria generale del comune, sia arrivata la rettifica su quanto comunicato con nota del comune, che annunciava l’impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti comunali. La notizia – continua il candidato sindaco di Più Europa -, però, non era priva di fondamento perché è stato lo stesso Ragioniere generale ad annunciare il mancato pagamento degli stipendi con una nota che ha per oggetto ‘emergenza derivante dall’attacco hacker del 02/02/2022’. Fortunatamente i dipendenti comunali , in questo modo, non saranno messi in difficoltà. Come sempre – conclude Ferrandelli – , dentro questa amministrazione non si capisce nulla, ma per fortuna il 12 giugno non è lontano”.

Intanto proseguono le indagini del pool antiterrorismo della Procura di Palermo sull’attacco hacker che ha mandato in tilt il sistema informatico del Comune di Palermo. Il reato ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore aggiunto Marzia Sabella è l’accesso abusivo informatico con finalità di terrorismo. I magistrati stanno cercando di risalire al pirata informatico che, il giorno stesso dell’attacco, ha “rivendicato” il gesto dando un ultimatum all’amministrazione che, entro tre giorni, termine che secondo quanto dicono gli inquirenti sarebbe scaduto, avrebbe dovuto collegarsi a un sito dove sarebbe stato possibile pagare un riscatto: pena la diffusione dei dati sensibili.


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