05 Ottobre 2015, 08:30
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PALERMO – Da una sosta all’altra è cambiato tutto. O quasi. Perché, almeno sino a questo momento, non arrivano segnali che vanno nella direzione di dolorose rimozioni. Il consiglio che dovrebbe aver portato la notte è quello di continuare con l’assetto attuale. Ma tolta l’eccezione Iachini, poi è davvero cambiato tutto. Prima della pausa a cavallo tra i mesi di agosto e settembre il Palermo sapeva soltanto vincere, dalla ripresa non è più stato capace di farlo. Nelle prime due gare i rosa non avevano mai subito gol, dalla sfida col Carpi a quella contro la Roma hanno incassato ben dodici reti in cinque partite, sprofondando al terz’ultimo posto della graduatoria dedicata alle difese meno battute del torneo.
Zero vittorie, un pareggio e quattro sconfitte, per il misero bottino di un punto in cinque match. Si può discutere sugli episodi, sulle diverse pieghe prese dai confronti via via disputati, ma quella vissuta dal Palermo è una crisi a tutti gli effetti certificata da numeri impietosi. L’amaro poker di k.o. ha messo a nudo tutte le difficoltà di un gruppo che sembra avere smarrito persino quell’animo battagliero mostrato sino al match perduto immeritatamente contro il Milan. Alleato che tornerebbe utile, considerando le difficoltà nella costruzione di fluide trame di gioco. Il secondo tempo di Torino aveva lanciato segnali confortanti, tuttavia la prima ora contro la Roma ha palesato la fragilità di una squadra alla disperata ricerca di un’iniezione di fiducia.
Al netto di qualsiasi dato statistico, gli errori in fase difensiva continuano a condizionare il rendimento dei rosa, comunque capaci di andare a rete sette volte nelle ultime cinque uscite. Anche contro i giallorossi di Garcia qualcosa non ha funzionato nella linea chiamata a proteggere un Sorrentino che non ha potuto fare altro se non limitare il passivo. La mezz’ora finale ha offerto qualche timido accenno di ripresa, da cui ripartire per sfruttare al meglio le due settimane di stop, con tanto di ritiro annunciato da Zamparini, e preparare il riscatto a partire dallo scontro diretto col Bologna: la condizione fisica di Gilardino, al di là della prima marcatura tinta di rosanero, è apparsa in netto miglioramento, così come l’intesa con Vazquez. Barlumi di una felicità in fondo al tunnel.
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05 Ottobre 2015, 08:30