11 Gennaio 2021, 06:09
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PALERMO – “Palermo è stata un laboratorio politico e può esserlo ancora. Fra moderati parliamo la stessa lingua, a volte con dialetti differenti”. Parola di Francesco Scoma, deputato nazionale di Italia Viva, campione di preferenze per tanti anni con Forza Italia e che il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché in un’intervista a Livesicilia ha annoverato fra i possibili candidati a sindaco. “Sono altri a fare il mio nome – spiega Scoma – ma ho ancora qualche sogno nel cassetto. Un nostro assessore regionale con l’Udc? Lo escludo”.
Nell’intervista rilasciata al nostro giornale, Micciché la annovera fra i possibili candidati a sindaco di Palermo nel 2022. Sorpreso?
“No, quando parla Micciché non c’è mai da sorprendersi. Io ho portato tanti voti al mio vecchio partito e sono uno che risponde sempre al telefono, Micciché non fa mai nomi a caso anche se smentisco le voci che circolano”.
In che senso?
“Non è la prima volta che si fa il mio nome come candidato sindaco di Palermo. Voglio precisare, ancora una volta, che non sono certo io a mettere in giro queste voci, lo fanno giornalisti o esponenti di altri partiti. Ho fatto il vice di un sindaco (Diego Cammarata, ndr) che giocava spesso a tennis o alla playstation, quindi so bene cosa vuol dire amministrare questa città. Appoggerò le scelte del mio partito e della coalizione che si formerà, sicuramente serve un progetto per una città che cresca e che corra, non solo un nome”.
Micciché cita anche Lagalla e Milazzo… La convincono?
“Lagalla è stato un buon rettore, un tecnico. In quanto a Milazzo, ha ottenuto un ottimo risultato alle Europee e proprio per questo lo vedo molto concentrato sulla sua esperienza a Bruxelles”.
Si dice che i suoi rapporti con il presidente dell’Ars non siano più buoni come un tempo…
“Penso che sia un uomo dai grandi contrasti, ma che sicuramente gode di ottimo intuito politico”.
Si parla molto di un possibile grande centro e di candidati moderati per Palermo 2022. Italia Viva condivide questo progetto?
“Italia Viva è un partito di riformisti e moderati, siamo lontani da ogni forma di populismo sia a livello nazionale che, chiaramente, a livello locale. Come ha già detto Davide Faraone, siamo molto più vicini a Calenda, a +Europa o a Forza Italia rispetto a una parte dei 5 Stelle o alla Lega. Anche se detto da me è abbastanza scontato”.
Italia Viva al Comune di Palermo governa col centrosinistra e alla Regione è all’opposizione di Musumeci. Cosa accadrà alle prossime Comunali e alle prossime Regionali? Rimarrete nel centrosinistra?
“Le alleanze vanno fatte sui temi, che poi vengono sintetizzati dalle persone. Non è una questione di con chi andare, ma di come vediamo la Sicilia e Palermo nel nostro futuro. Chi condividerà gli stessi nostri progetti, sarà al nostro fianco. La nostra città, in passato, è stata un laboratorio politico e può esserlo ancora. Fra moderati parliamo la stessa lingua, a volte con dialetti differenti”.
Italia Viva al comune di Palermo sostiene Leoluca Orlando, anche se l’Amministrazione è nel pieno di una crisi di maggioranza. Come finirà secondo lei?
“Bisogna capire innanzitutto se Orlando vuole essere un sindaco di maggioranza o di minoranza. E’ lui il primo cittadino, ha tutto il diritto di muoversi come vuole. Poi, però, ciò che viene seminato viene raccolto. Una cosa è certa: Palermo è rimasta indietro rispetto a tante città italiane sul traffico, sulle opere pubbliche, sull’igiene, siamo perennemente agli ultimi posti delle classifiche sulla qualità della vita. Dovremmo essere un porto di arrivo, non di partenza o di transito”.
Orlando dovrebbe nominare a breve un nuovo assessore al Bilancio: toccherà a Italia Viva indicarlo? Avete già qualche nome?
“Non parliamo di nomi, parliamo di fatti. Italia Viva attende la nomina di un assessore da circa sette mesi e, per quanto mi riguarda, non è più il momento di attendere. Se fosse per me, a questo punto ci rinuncerei pure. Se vuole governare senza di noi, che abbiamo un peso non indifferente in consiglio comunale, è libero di farlo, ma se vuole migliorare le condizioni di vivibilità della città penso sia giusto avere una nuova compagine di assessori”.
Micciché subordina il bis di Musumeci ai buoni risultati del governo: secondo lei il centrodestra lo ricandiderà mantenendo questa formazione o si cambierà la coalizione?
“Credo che l’accordo su Palermo e sulla Regione andranno a braccetto, se il centrodestra andrà unito lo farà in entrambe le elezioni. Come detto, mi auguro però si possa pensare a un progetto di moderati e riformisti”.
Si è anche detto che Italia Viva e Udc all’Ars abbiano avviato un dialogo su un possibile nuovo assessore…
“Lo escludo categoricamente. Siamo all’opposizione del governo Musumeci, un’opposizione che ascolta e valuta attentamente ma pur sempre un’opposizione”.
Condivide la polemica sulle mancate quote rosa nel governo regionale?
“Assolutamente sì e faccio mie le parole delle colleghe Bellanova e Bonetti, non è pensabile che una squadra di governo di qualsiasi tipo faccia a meno della rappresentanza femminile. Una scelta che non condivido e su cui richiamo l’attenzione di Musumeci”.
Il governo Conte si avvia verso una crisi innescata da Italia Viva: cosa ne sarà del vostro partito che al momento viaggia su percentuali molto basse?
“Noi non stiamo innescando una crisi, stiamo cercando di migliorare i prossimi anni del Paese. Abbiamo un’occasione unica con i miliardi del Recovery Fund, non possiamo permetterci di sbagliare. Per quanto riguarda Italia Viva, non guardiamo ai sondaggi: abbiamo ottenuto ottimi risultati, come per esempio in Campania alle scorse Regionali o alle suppletive in Sardegna, e sono molto fiducioso circa la squadra che stiamo costruendo anche qui in Sicilia, abbiamo grandi ambizioni. Al momento contiamo su una nutrita schiera di amministratori comunali e un gruppo di deputati all’Ars capaci e campioni di preferenze”.
Lei ha ricoperto vari ruoli: deputato regionale e nazionale, senatore, vicesindaco di Palermo, assessore regionale… Cosa farà Scoma nel 2022?
“Da qui al 2022 può succedere di tutto, sicuramente farò quello che più mi piace, ossia stare a contatto con le persone, aiutare a far crescere il partito. Sono riuscito a raggiungere gli obiettivi che avevo e sono onorato di aver ricoperto tutti questi incarichi, spesso raggiunti con fatica e dopo estenuanti campagne elettorali. Ho ancora qualche sogno nel cassetto… Una cosa è certa, questa nuova avventura mi ha portato tanto entusiasmo”.
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11 Gennaio 2021, 06:09