27 Ottobre 2021, 17:27
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PALERMO – La pena per l’unica condannata, la badante, è pesante. Sei anni di carcere sono stati inflitti a Giusta Sorrentino. Secondo il Tribunale di Termini Imerese, sarebbe lei la responsabile di un ammanco di oltre 3 milioni e mezzo di euro.
Si tratta dei soldi dell’eredità di un disabile psichico di Misilmeri. Assolti il figlio della badante, Federico Traina, l’avvocato Giovanni Di Martino e il bancario Benedetto Aricò. Sorrentino dovrà pagare una provvisionale immediatamente esecutiva alla parte civile, assistita dall’avvocato Salvatore Sansone, che ammonta a 2,3 milioni.
Le ipotesi di reato erano circonvenzione di incapace, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Questa la ricostruzione dell’accusa: un imprenditore immobiliare aveva lasciato una grossa eredità al figlio. Aveva pensato a tutto sperando di potergli garantire un’esistenza sicura. Contava sulla badante di Misilmeri che per anni lo aveva accudito.
A lei per riconoscenza aveva lasciato in eredità la nuda proprietà di 31 immobili (di cui 11 fabbricati) e 450 mila mila euro. Soldi e immobili che, secondo le indagini della Guardia di Finanza, non avrebbero appagato la sete di denaro della donna. Così la collaboratrice domestica, ingannando il disabile, non in grado di effettuare anche le più elementari operazioni di calcolo, si sarebbe appropriata dell’intera eredità.
Gli altri imputati assolti, difesi dagli avvocati Maurizio Di Marco, Claudio Gallina Montana e Domenico La Blasca, non avrebbero avuto alcun ruolo nel presunto piano criminale. I soldi sarebbero finiti nel conto di una società in Ungheria. Per farsi donare i soldi la badante avrebbe fatto credere al disabile di essere la sua compagna. Adesso bisogna recuperare il denaro, anche aggredendo il patrimonio immobiliare.
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27 Ottobre 2021, 17:27