11 Giugno 2023, 11:05
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PALERMO – In tanti, tantissimi hanno riempito come non si vedeva da tempo la tribuna dello Stadio delle Palme-Vito Schifani per la Finale Oro dei campionati italiani di società, ospitati a Palermo 16 anni dopo l’ultima edizione. Oltre 2.500 persone hanno assistito e applaudito i campioni in pista e, soprattutto, i beniamini di casa nella manifestazione che mette in palio lo scudetto maschile e femminile.
Sotto gli occhi del presidente nazionale della Fidal, Stefano Mei, e del presidente regionale, Totò Gebbia, la macchina organizzativa, curata da Cus Palermo e ASD Medi@, ha funzionato alla perfezione, ad iniziare dalla cerimonia inaugurale alla presenza del Vicesindaco della città di Palermo, Carolina Varchi, e dell’Assessore comunale allo Sport, Sabrina Figuccia.
“Da 3 anni Palermo organizza una finale dei Campionati di Società Assoluti e stavolta ha meritato la più importante, la Finale Oro – ha detto il presidente FIDAL Stefano Mei -. Stagione dopo stagione l’organizzazione sta facendo meglio e il Comitato Regionale siciliano guidato da Totò Gebbia si è superato, anche grazie all’interesse delle amministrazioni locali. Siamo felici che Palermo possa ritrovare la sua centralità nell’atletica: Totò Antibo, qui accanto a me, ne è la storica dimostrazione”.
Al termine della prima giornata di gare l’Atletica Firenze guida la classifica provvisoria con le società siciliane – Cus Palermo e Milone Siracusa – nelle retrovie.
Tra le donne, l’Atletica Brescia 1950, imbattuta dal 2019, ipoteca l’ennesimo scudetto, già, al termine della prima giornata. Guida la classifica con 109 punti, davanti a Bracco Atletica (89) e Assindustria Sport (77).
Rinviato a sabato mattina l’appuntamento con Matteo Melluzzo della Milone Siracusa, che reduce da una batteria (venerdì) dei 100 metri nella Diamond League di Parigi, ha preferito riposare per essere in pista nei 200 mt. E così la copertina siciliana della Finale Oro è stata per i portacolori del Cus Palermo Riccardo Meli, primo nei 400 metri in 46.51, e Ala Zoghlami che ha fatto corsa a sé nei 3000 siepi chiudendo n 8.31.22.
“Sono contentissimo della vittoria e sono contento di aver portato il punteggio massimo al Cus Palermo – ha detto Meli – il tempo ancora non mi soddisfa, ma la stagione è lunga e spero di raggiungere il picco della forma il 30 luglio in occasione degli assoluti. L’obiettivo? Scendere prima possibile sotto i 46 secondi”.
“E’ stato bello correre nel mio stadio e davanti alla mia gente – ha sottolineato Ala Zoghlami – sono qui per rappresentare il Cus e provare a correre veloce anche da solo. Gli 800? Mi divertirò, io mi butto nella mischia e provo a portare punti alla mia famiglia del Cus Palermo”.
La società universitaria ha centrato anche un ottimo terzo posto nel disco con Riccardo Ferrara (48.79), mentre la Milone Siracusa si è fatta onore nel triplo (6^ Cristian Arena con 14.52), nei 110 Hs (5^ Alessio Sommacal con il tempo di 14.38) e nei 3000 siepi (6^ Zouhir Sahran in 9.14.28). Tra le donne, in assenza di società siciliane nella Finale Oro, la protagonista è stata Giulia Aprile. La mezzofondista di Augusta, in gara con la maglia dell’Atletica Firenze, ha vinto i 1500 metri con il tempo di 4.13.84.
Ha seguito la corsa del figlio con il cronometro in mano e la moglie al fianco. Totò Antibo è tornato nel “suo” stadio per seguire il figlio Gabriele, 18 anni, alla prima gara importante della carriera (con la maglia del Cus Palermo), ma soprattutto al suo primo 1500, lui che predilige i 3000 siepi. Ha chiuso in ultima posizione, ma l’esperienza è di quelle da ricordare a lungo.
“Ho vissuto la gara con spensieratezza – ha rivelato Gabriele Antibo – so che non è facile portare questo cognome, ma ho cercato di non pensarci. Con calma porterò i miei risultati. Era il mio primo 1500 e sono andato in pista per sopperire all’assenza di atleti. Ho fatto del mio meglio. L’importante era esserci, cercherò di andare avanti e non abbattermi. Mio padre è sempre orgoglioso di me. Ho 18 anni, avrò tempo di rifarmi. Sto provando i 3000 allenandomi con 2 grandi campioni come Ala e Osama Zoghlami. Mio padre? E’ un onore essere suo figlio e lui lo sa. L’unico rimpianto è di non avere vissuto le sue imprese”.
Totò, il grande Totò Antibo, si è goduto la giornata con grande realismo: “Gabriele non doveva neanche correre”. “E’ bravissimo a scuola – ha aggiunto la medaglia d’argento nei 10000 ai Giochi di Seul – è uno dei migliori della classe con 10 in matematica. Si allena una volta al giorno, deve allenarsi di più. Lo aspettiamo tra 3 anni nei 3000 siepi”.
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11 Giugno 2023, 11:05