Cronaca

Furti di Panda e Y: “Ho pagato per la mia auto”. In 3 rischiano l’arresto

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27 Settembre 2024, 18:05

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PALERMO – Sette persone arrestate, ma i numeri dell’inchiesta sulla banda dello Zen che rubava auto e moto sono molto più ampi. Ci sono altri 22 indagati a piede libero. Per tre di loro il giudice per le indagini preliminari deciderà l’eventuale applicazione di una misura cautelare dopo averli interrogati.

L’inchiesta della Procura della Repubblica fa emergere due circostanze. La prima non coglie di sorpresa: Palermo è una città con un elevato tasso di furti di macchine e moto. La seconda: la pratica del cavallo di ritorno è diffusa ed attivarla sono spesso le vittime e non i ladri.

Sanno a chi rivolgersi e quali numeri comporre. Molte quello di un tale “Andrea dello Zen”. Solo che stavolta sono incappate nelle intercettazioni dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo e della squadra mobile. Alcune hanno negato, altre hanno confermato di fronte all’evidenza di avere pagato pur di riavere il proprio mezzo rubato. Poche persone non hanno ceduto: si sono limitate a denunciare senza alimentare il racket delle estorsioni.

Secondo l’accusa, c’era una banda con base operativa allo Zen. Ed è nel quartiere alla periferia di Palermo che le vittime dei furti andavano a bussare. A volte il riferimento era un meccanico: “Quanto hai?”;”Mille euro”.

Altre volte si veniva avvicinati dall’impiegato di una nota pizzeria che, guarda caso, sapeva del furto. Oppure durante un incontro “casuale” tra i viali dell’ospedale Ingrassia il discorso cadeva sullo scooter appena comprato e rubato.

“Da un amico a Borgo Nuovo ho saputo che un tizio dello Zen faceva questo”, ha messo a verbale una vittima inizialmente reticente. Questo cosa? Meglio smettere di tentennare: “Siamo andati allo Zen, c’era una piazza piena di giovani, mi hanno detto di aspettare”. Poco dopo sono tornati con la macchina. Da dove? “Mi hanno detto dalla Marinella”.

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La scena va ripetuta per decine di volte. I modelli che vanno a ruba sono Lancia Y, Fiat Panda e 500 fra le auto, Bmw Gs per le motociclette, Honda Sh per gli scooter. Le tariffe vanno da 300 a 1.500 euro, ma si può arrivare anche a 2.500 euro a seconda del modello da recuperare dopo essere stati rubati a Palermo, Isola delle Femmine e Capaci.

La batteria dei ladri in città si muoveva fra via Tommaso Natale, via dei Nebrodi, viale Francia e al parcheggio del centro Conca d’Oro. Avevano due magazzini in via Ts 25 e in Costante Girardengo.

Dopo gli interrogatori sarà valutata la posizione di Mirko Nappa, Giuseppe e Lorenzo Scasso ai quali vengono contestati alcuni episodi di furto. La Procura vuole arrestarli, ma la riforma sull’applicazione delle misure cautelari volita dal ministro Carlo Nordio prevede che siano prima interrogati.

Più grave la posizione dei sette arrestati. Per tutti gli altri indagati a piede libero il giudice ha respinto la richiesta di misura cautelare.

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27 Settembre 2024, 18:05

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