28 Novembre 2022, 05:00
2 min di lettura
PALERMO – “Non si è suicidata”, ripetono i genitori di Gaia Randazzo. Da una parte c’è la più accreditata delle ipotesi, quella del gesto estremo per una delusione amorosa, dall’altra la storia di una ragazza di 20 anni che, dice chi la conosce bene, non aveva alcun motivo di togliersi la vita.
Gaia è scomparsa sulla nave Gnv che da Genova la stava conducendo a Palermo. Assieme a lei c’era il fratello. Dalla Lombardia, dove da anni si sono trasferiti i genitori, fino in Sicilia. La ragazza è sparita. Ed è una tragica certezza. Ci sono, però, i legittimi dubbi dei parenti. Allora bisogna provare ad individuare dei punti fermi.
Alle 15:22 Gaia invia un messaggio vocale alla madre. Stanno per fare il chek-in.
Alle 17:11 hanno finito le operazioni. Lo conferma un nuovo messaggio indirizzato sempre alla mamma con tanto di foto dei biglietti e dei due ragazzi. Poco dopo un altro vocale. Va tutto bene, Gaia ha necessità di andare in bagno e non esclude di visitare l’acquario di Genova.
Mamma Angela risponde alle 17:39 con un semplice “ok”. La figlia legge il messaggio, come dimostra la doppia spunta blu. La donna si scrive anche con il figlio. È lui ad avvertirla alle 23 che stanno per partire. Hanno dei posti in poltrona. Il fratello si addormenta. Nella notte si sveglia, la sorella non c’è. C’è il suo telefonino, però. Si stranisce, e inizia a cercarla. Chiede aiuto all’equipaggio. Il comandante suona l’allarme. Trovano la felpa su una delle panchine del ponte.
Gaia è scomparsa. Come può essersi suicidata una ragazza che poche ore prima aveva pensato di andare all’acquario? Il suo tono di voce nei messaggi vocali è sereno. Ci sarebbe un Sms in uscita: “Addio, ti amo”. Un messaggio non inviato all’ex ragazzo, però. Forse in alto mare non c’era campo?
Non stavano più insieme da qualche giorno. Era stata lei a decidere di interrompere la relazione dopo quattro mesi. Non andavano d’accordo, come succede a tanti altri giovani, ma i parenti non parlano di storia turbolenta. Forse la verità è contenuta nella memoria del telefonino. Sarà scaricata dai consulenti nominati dal procuratore aggiunto di Palermo, Ennio Petrigni, che ha aperto un’inchiesta.
All’accertamento parteciperanno i due legali della famiglia di Gaia, gli avvocati Paolo Grillo e Aldo Ruffino. E le immagini? Ci sono delle telecamere a bordo? Dovrebbero esserci, cos’hanno filmato?
Intanto papà Rocco e mamma Angela continuano a ripetere “no, Gaia non si è suicidata, non aveva alcun motivo per farlo” e lanciano un appello: “Se qualcuno ha visto qualcosa si faccia avanti”. No, secondo loro gaia non si è tolta la vita. Un tragico incidente o qualcuno le ha fatto del male?
Pubblicato il
28 Novembre 2022, 05:00