20 Dicembre 2017, 20:49
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PALERMO – L’attacco arriva proprio nel pomeriggio in cui all’Ars si consuma la frattura tra Antonello Cracolici e quella parte di Pd che ha consentito a Giuseppe Lupo di arrivare alla guida del gruppo dem al parlamento regionale. La distanza che divide Palazzo dei Normanni da Villa Niscemi, dove Leoluca Orlando in mattinata aveva chiamato a raccolta il Pd e le altre anime della sua maggioranza, la colma idealmente Fabio Teresi, presidente della V circoscrizione e componente della direzione regionale del Pd, uomo vicino all’ex assessore regionale all’Agricoltura: “Considero la riunione di maggioranza convocata dal sindaco di Palermo un errore di forma e di sostanza – attacca Teresi in una nota -. Avrei ritenuto utile che questo appuntamento fosse costruito in sinergia con le forze politiche e che servisse a fare un ‘tagliando’ sull’azione amministrativa magari partendo dai temi che hanno caratterizzato il dibattito cittadino in queste settimane”.
La critica a Orlando diventa però il paravento dietro al quale nascondere il bersaglio grosso: la guida renziana del Pd di Palermo con in testa il segretario Carmelo Miceli, tra i più vicini al sottosegretario alla Salute Davide Faraone. “Orlando ha escluso i vertici dei partiti”, ricorda Teresi prima di puntare il dito contro le “responsabilità delle forze politiche, a cominciare dal mio partito – prosegue -, che col silenzio e con la partecipazione dei consiglieri Pd a questa riunione hanno legittimato questo metodo”. E infine l’affondo: “Sarebbe stata utile una riunione preventiva e costruire una posizione condivisa ma, evidentemente, il Pd a Palermo non esiste più”.
L’area che fa riferimento a Cracolici sbatte i pugni sul tavolo per le modalità con cui si è sviluppata la riunione di Villa Niscemi: “vertici ignorati e nessuna risposta su temi importanti come i debiti fuori bilancio e i conti di Amat”, fanno notare alcuni esponenti dello schieramento. Nel calderone anche l’ispezione del ministero dell’Economia, bollata dal sindaco come uno dei “segnali” dell’attacco a cui sarebbe sottoposta “l’esperienza Palermo”. Fattori che non sono andati giù all’area più a sinistra del partito, da tempo in rotta con Miceli. A diradare le nebbie arrivano le parole del consigliere comunale Rosario Arcoleo, vicino a Cracolici, presente all’incontro con il sindaco: “Non è una questione che riguarda la presenza dei consiglieri alla riunione di Villa Niscemi – spiega -. Teresi denuncia la mancanza del partito palermitano e ha ragione”. Tutto questo mentre le agenzie battevano le parole di Cracolici, che davanti ai sei voti che avevano consentito a Lupo di arrivare alla guida della pattuglia dem dell’Ars parlava di “spaccatura più profonda” e si spingeva fino a un clamoroso “vergogna”. Bombe mediatiche a cui i renziani, “per il momento”, non rispondono: nessuna replica alle parole di Teresi e Arcoleo dai vertici provinciali dem e dalla componente renziana del gruppo consiliare.
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20 Dicembre 2017, 20:49