Palermo, Gulotta interrogato: 'Concorsi vinti dai più bravi' - Live Sicilia

Palermo, Gulotta interrogato: ‘Concorsi vinti dai più bravi’

Il chirurgo ha risposto alle domande del giudice

PALERMO – Nessuna logica spartitoria dei posti messi a concorso al policlinico di Palermo. Gaspare Gulotta risponde alle domande del giudice per le indagini preliminari Donata Di Sarno. Nega le accuse della Procura. O meglio, nega le sue stesse parole, perché era lui, intercettato dai carabinieri del Nas, a dire a Mario Adelfio Latteri “fifty fifty, uno a uno, uno lo piazzi tu e uno lo pizzo io”.

Frasi buttate lì, si è difeso il professore, accompagnato dagli avvocati Mario Bellavista e Giovanni Cascioferro. Cose che si dicono quando si parla in libertà e che assumerebbero un altro significato una volta decontestualizzate e trascritte nei brogliacci delle intercettazioni.

Gulotta smentisce la logica spartitoria, sostiene la regolarità delle procedure che a suo dire hanno privilegiato il merito. Il patto del “fifty-fifty” sarebbe smentito dai numeri. Negli anni in otto suoi allievi sono risultati vincitori dei concorsi e solo due di Mario Adelfio Latteri.

E cioè sarebbe avvenuto solo ed esclusivamente per la preparazione dei medici. Altro fatto che smentirebbe l’accordo illecito, ha spiegato Gulotta, sono le lettere che Latteri ha inviato ai commissari per fare presunte pressioni all’insaputa di Gulotta. Gulotta che si è detto sorpreso di quanto accaduto. Di sera al ristorante con i commissari dicevano “che vinca il migliore” e sottobanco Latteri mandava messaggi.

ll professore, oggi in pensione, ha negato il presunto dossieraggio ai danni dell’ex genero. Accusa che gli è costata i domiciliari assieme alla figlia Eliana, chirurgo all’ospedale Civico. L’ipotesi è che abbiano falsificato dei certificati medici per sostenere che il marito avesse picchiato la donna.

Gulotta ha spiegato che le lesioni erano reali. Sull’aiuto chiesto a due poliziotti il chirurgo si sarebbe limitato a chiedere la residenza dell’ex genero.

Infine ha parlato anche delle visite che avrebbe fatto in nero a Santa Margherita Belice, in provincia di Agrigento, dirottando poi i pazienti per esami e ricoveri al Policlinico e scavalcando le liste di attesa. Ha smentito anche questo, ricordando di avere fatto centinaia di visite gratuite in paese la domenica. Tutti i particolari delle vicende che lo riguardano si è riservato di approfondirli quando avrà letto tutti gli atti.

I figli di Gulotta, sotto inchiesta c’è anche Leonardo (interdetto per un anno dall’esercizio della professione) difesi dagli avvocati Monica Genovese e Giovanni Cascioferro, hanno risposto al giudice e respinto le accuse. La Eliana Gulotta ha fornito la sua versione sulla calunnia nei confronti dell’ex marito.

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