Palermo, 'concorsopoli' al Policlinico: in 16 rischiano il processo

“Processate Gulotta, Latteri e altri 14”: in 5 verso l’archiviazione

Dalla "spartizione" dei posti in Chirurgia al Policlinico al "dossieraggio" contro il genero
"CONCORSOPOLI"
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PALEMO – L’udienza è fissata per il prossimo 13 settembre. La Procura di Palermo chiede di processare 16 dei 21 indagati per la “concorsopoli” al Policlinico di Palermo. A cominciare dai professori Gaspare Gulotta e Mario Adelfio Latteri.

La posizione di cinque indagati è stata stralciata. Si profila per loro una richiesta di archiviazione. Si tratta di Vito D’Andrea, Gianfranco Cocorullo, Gregorio Scerrino, Giovanni Guercio e Alessandra Lo Iacono.

Patto dell’alternanza

Gulotta, la cui stanza era stata imbottita di microspie, sarebbe stato il dominus della lottizzazione dei concorsi per assumere i neo chirurghi del Policlinico. Esisteva un “patto dell’alternanza” fra Gulotta e Latteri che si sarebbero spartiti gli incarichi “fifty fifty”. Vigeva “un patto di alternanza, uno lo piazzi tu, uno lo piazzio io”.

La richiesta di rinvio a giudizio, firmata il 29 luglio scorso dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Andrea Fusco e Luisa Bettiol, riguarda anche la figlia di Gulotta, Eliana, chirurgo plastico dell’ospedale Civico.

Sotto inchiesta ci sono i componenti delle commissioni esaminatrici dei candidati al concorso in Chirurgia: il romano Roberto Coppola, il catanese Giuseppe Maria Antonio Navarra, il napoletano Ludovico Docimo e il calabrese Vittorio Altomare.

Ed ancora i candidati che sarebbero stati favori (Antonino Agrusa e Giuseppe Salamone), e i docenti universitari che avrebbero preparato i bandi: Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi

Gaspare Gulotta rischia il processo anche per peculato. Una vicenda che coinvolge Giuseppe Di Buono, medico che avrebbe falsamente attestato la presenza di in sala operatoria di Gulotta.

Ipotesi dossieraggio

E poi c’è la vicenda del dossier che Gulotta avrebbe confezionato contro il genero. ll matrimonio era naufragato. Gulotta, influente ‘barone’ dell’ospedale universitario, si sarebbe attivato per danneggiare il genero. Addirittura avrebbe messo in piedi un’attività di “dossieraggio”, trovando sponda in medici e rappresentanti delle forze dell’ordine.

Fiorella Sardo, medico del pronto soccorso del Policlinico, avrebbe rilasciato falsi certificati alla figlia di Gulotta, così come il medico di famiglia Eufrasia Maria Letizia La Rocca.

I poliziotti Gaspare Cusumano (dirigente dell’Ufficio sanitario della polizia) e Salvatore Bosco, in servizio alla Dia, invece, avrebbero aiutato Gulotta ad ottenere informazioni riservate sull’ex marito della figlia.


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