PALERMO – Non ha commesso il fatto. O meglio non può averlo commesso. Com’è possibile, ha sostenuto la difesa, che in una villetta si accumulino improvvisamente consumi di luce per sette mila euro in cinque mesi. Qualcuno si è allacciato abusivamente al contatore all’insaputa del proprietario di casa.
Così hanno spiegato i legali dell’imputato, gli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci. Una tesi che deve avere fatto breccia nel giudice Vincenza Gagliardotto.
Il dato certo è che il contatore era stato manomesso per creare un allacciamento abuso alla rete elettrica. Il furto di luce elettrica è certo come hanno accertato dai tecnici Enel in una villetta di Carini.
Il cliente, però, ha dimostrato di avere sempre pagato regolarmente circa 150 euro a bolletta. Improvvisamente ci fu l’impennata del 70% dei consumi, non giustificabile per gli standard di un’abitazione.
Dunque, così ha ipotizzato la difesa, qualcuno rubava la luce per alimentare qualcosa di più della casa di una famiglia.