Palermo, il closing non c’è | La società resta a Zamparini

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30 Giugno 2017, 21:20

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PALERMO – Il closing salta, il Palermo rimane nelle mani di Zamparini. Si chiude così definitivamente la porta del patron friulano all’ennesimo tentativo da parte di Baccaglini e soci di prelevare le quote della società rosanero, nonostante la ratifica dell’accordo di appena dieci giorni fa. “Sono deluso dall’offerta di Baccaglini, deve fare un passo indietro. Non ho ricevuto le giuste garanzie. Non posso lasciare il Palermo al primo che arriva – dice Zamparini –. Riporterò subito la squadra in serie A. Per me la storia è chiusa”. Così Zamparini rifiuta l’offerta e avvia il piano B senza Baccaglini.

Una giornata aperta dalle parole proprio dell’imprenditore friulano che alla vigilia del termine stabilito lo scorso 20 giugno con Baccaglini ha deciso di rompere gli indugi affermando: “Non ci sarà nessun slittamento, è l’ultimo giorno. Per fare il closing servono i soldi: se ci saranno bene, spero anzi che si chiuda questo affare, altrimenti prenderò una soluzione alternativa”.

Parole forti da parte di Zamparini, a ricalcare quelle già sentite durante questi ultimi due mesi di tira e molla, che pronunciate però a poche ore dal vertice decisivo con l’ex Iena hanno circondato la giornata di un’aura più che negativa. La ‘soluzione alternativa’ paventata dall’ex presidente del Palermo era infatti quella di far saltare il banco relativo al dossier del passaggio societario mantenendo il timone del club e proseguendo nelle scelte che fino ad ora (vedi la scelta della sede del ritiro e gli arrivi di Tedino e Lupo, ndr) lo hanno visto ancora grande protagonista nonostante gli ok di Baccaglini, fino ad ora presidente ma non ancora proprietario. Il trader 33enne, che si trovava nel frattempo a Londra già da ieri, ha quindi passato l’intera giornata a definire i termini dell’accordo con gli acquirenti anglo-americani e pianificare la migliore strategia per convincere finalmente Zamparini a cedergli la società.

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Il filo diretto fra la capitale britannica e l’Italia, più precisamente con casa Zamparini, si sarebbe dunque attivato sin dalle prime ore del mattino per poi concretizzarsi, secondo indiscrezioni, in una rimodulazione d’offerta da parte di Baccaglini nel tardo pomeriggio mentre l’imprenditore friulano si trovava nel bel mezzo di una riunione di mercato con il ds Fabio Lupo e il consulente Davor Curkovic, tornato in scena per discutere la posizione dei suoi vari assistiti nel club di viale del Fante. A tener banco nel giorno del closing sono state infatti anche le vicende di mercato, su tutte la cessione a titolo definitivo di Giuseppe Pezzella. Il terzino partenopeo, ufficializzato ad ora di pranzo con il passaggio all’Udinese, lascia in dote un tesoretto di 4,5 milioni di euro che andrà ad aggiungersi agli altri 4,5 recuperati dalle cessioni di Bruno Henrique e Gonzalez utili a Lupo per pianificare un buon mercato di rinforzamento (nel mirino i difensori Claiton Dos Santos, Antei, il trequartista Coronado e la punta Ganz).

Messa da parte dunque per un attimo la costruzione della squadra dell’anno prossimo, Zamparini avrebbe dunque ricevuto l’offerta di Baccaglini prendendosi qualche ora di tempo per analizzarla con attenzione per poi dare una risposta definitiva. Intorno alle 19 uno degli avvocati di Paul Baccaglini si è recato presso l’abitazione del patron ad Aiello del Friuli per cercare di stringe i tempi e convincere Zamparini: dopo poco più di un’ora di discussione, Zamparini è rimasto da solo a riflettere prima di emettere il verdetto ufficiale.

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30 Giugno 2017, 21:20

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