19 Febbraio 2024, 10:48
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PALERMO – “La maggioranza di Lagalla si dissocia dal Palermo Pride. E Lagalla?” Lo dichiarano i consiglieri comunali Mariangela Di Gangi, Massimo Giaconia e Giuseppe Miceli, firmatari dell’ordine del giorno che proponeva l’adesione del consiglio comunale al Palermo Pride 2024.
“Nella lunga notte di venerdì in Consiglio comunale -prosegue la nota -, la maggioranza che sostiene Lagalla è stata, una volta tanto, unita su qualcosa. Si è dissociata dal Pride, bocciando l’adesione del Consiglio Comunale. Ancora una volta, quando in Consiglio si parla di diritti fondamentali, la maggioranza implode e soccombe alle posizioni dell’estrema destra. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensa il sindaco Lagalla, che sul tema ha mostrato una sensibilità diversa. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensano Matteo Renzi e tutta Italia Viva. E la posizione di Forza Italia e Democrazia Cristiana in materia di diritti è così succube ai diktat della destra? Oppure per la maggioranza le battaglie sui diritti civili sono soltanto utili per gli scontri di potere sulle teste delle persone? Quel che è certo è che anche su questo la città, i palermitani e le palermitane sono più avanti della maggioranza in Consiglio comunale e saranno ancora una volta presenti in massa il prossimo 22 giugno per rivendicare diritti per tutti e tutte, a Palermo come altrove”.
“La bocciatura, da parte del Consiglio comunale, dell’ordine del giorno sull’adesione del Comune al Palermo Pride 2024 , pone luce su una divergenza tra le posizioni del sindaco Lagalla, che lo scorso anno ha deciso di partecipare attivamente a questa storica manifestazione, dando il suo patrocinio, e la sua maggioranza”. Lo afferma Sabrina Figuccia capogruppo della Lega al Comune di Palermo. “Ho espresso la mia posizione in modo netto e categorico, sia su quest’ordine del giorno, che sulla mozione sui diritti dei figli nati da famiglie omogenitoriali – aggiunge – Come partito abbiamo le idee chiare e continueremo a rivendicarle insieme con le forze politiche che oggi governano il Paese, la Regione e il Comune. Mi auguro che il sindaco ricordi ancora quali sono i partiti che hanno permesso alla sua amministrazione di governare la città di Palermo e ponga la giusta attenzione su scelte politiche tanto importanti quanto divisive”.
“La non adesione al Pride rappresenta un passo indietro per la città. Un messaggio sbagliato da parte di una maggioranza politica che in realtà è ormai minoranza pure a Palermo. Più che preoccupati siamo fortemente delusi”. Lo dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e la segretaria Cgil Palermo Bijou Nzirirane, responsabile Politiche di genere e nuovi diritti.
“La linea dell’amministrazione comunale e del sindaco Roberto Lagalla sul sostegno al Palermo Pride è sempre stata chiara e inequivocabile e non può essere messa in discussione da un ordine del giorno che, ricordiamo, nulla aveva a che fare con la delibera sulla movida”. Così il capogruppo di Lavoriamo per Palermo, Dario Chinnici. “Un sostegno al Pride che non ha bisogno ogni anno di essere ribadito da ordini del giorno che hanno più il sapore della strumentalizzazione politica alla quale non ci presteremo. – aggiunge – Seppur all’interno della maggioranza possano emergere sensibilità differenti, nessuno può mettere in dubbio la posizione del sindaco, in coerenza con la sua storia che lo ha visto, già da rettore dell’Università, patrocinare il Pride”
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19 Febbraio 2024, 10:48