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Palermo, il Pride spacca il centrodestra

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24 Giugno 2023, 16:38

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Il Pride di Palermo diventa motivo di spaccatura dentro la maggioranza che appoggia il sindaco Roberto Lagalla. La ferita si è aperta con la decisione della giunta di conferire il finanziamento alla manifestazione arcobaleno. Una posizione confermata dal titolare di Palazzo delle Aquile che ha detto: “Devo interpretare non solo il sentimento di una coalizione ma quello dell’intera città. Io sono il garante dei diritti civili, delle libertà e della dignità delle persone”.

La polemica è scoppiata con la presa di distanze da parte della vicesindaca Carolina Varchi. “Non ha alcun senso – la sua posizione – concedere questi patrocini a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica, schierandosi apertamente contro il governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti”.

Ne è nato un grosso polverone di dichiarazioni con l’intervento anche di esponenti nazionali come quello del vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. “L’arroganza con cui la sinistra si muove nel campo dell’omosessualità testimonia una visione assolutistica, intollerante a qualunque disponibilità al dialogo”. Lo afferma il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. ” ha detto Rampelli aggiungendo: “Nella fattispecie del Gay-pride di Palermo non si capisce perché si pretenda il patrocinio… ognuno deve essere libero di manifestare le proprie idee, ma il patrocinio da parte di un’amministrazione pubblica sancisce la condivisione dei contenuti non del diritto di manifestare. Ci vogliono costringere a pensarla come loro? Sarebbe molto grave oltre che antidemocratico”.

Fratelli D’Italia ha fatto quadrato attorno alla vicesindaco. “Esprimo piena condivisione alla posizione espressa oggi dal nostro vicesindaco di Palermo e capogruppo della commissione Giustizia della Camera dei deputati, Carolina Varchi, sulla assoluta inopportunità della concessione del patrocinio del Comune alla manifestazione del Pride a Palermo” ha affermato l’eurodeputato Giuseppe Milazzo, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Palermo.

Fi, Dc e Iv difendono Lagalla

Ma, se il partito di Giorgia Meloni difende la posizione del vicesindaco e plenipotenziaria a Palermo. Gli altri gruppi della maggioranza difendono la posizione espressa dal sindaco Lagalla.

“Desidero esprimere piena sintonia con quanto dichiarato dal sindaco Lagalla in riferimento al Palermo Pride e condivido la posizione dello stesso, in quanto moderata e rispettosa dei diritti di tutti e di ciascuno”. ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Gianluca Inzerillo. “Soprattutto per chi amministra, su questi temi occorre andare al di là delle ideologie partitiche e concentrarsi sulla tutela delle libertà personali. Per questa ragione – ha aggiunto – ero tra i primi sottoscrittori dell’ordine del giorno presentato in consiglio comunale avente ad oggetto il contrasto all’omofobia, l’adesione del consiglio al Palermo Pride e la tutela dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali”.

La posizione di Inzerillo è chiara: sarebbe infatti arrivato “il momento di andare oltre questo scontro e prendere atto che la società si è evoluta e che ogni palermitano e ogni palermitana ha il diritto di sentirsi riconosciuto nell’esercizio de propri diritti nella propria città”.

Anche la Democrazia cristiana ha fatto quadrato attorno al sindaco. “È noto che l’ampia coalizione che sostiene il sindaco Lagalla abbia al suo interno diverse sensibilità politiche. Questo deve rappresentare una ricchezza, pur nella legittima opportunità per ogni partito di difendere le proprie posizioni ideologiche”. ha affermato Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia Cristiana al consiglio comunale di Palermo, commentando le polemiche sulla concessione del patrocinio al Pride lgbtqia+.

“In una società moderna su libertà e diritti non possono esserci divisioni – ha proseguito -, a prescindere dal recinto ideologico, pur nella certezza che ci siano confini invalicabili e punti fermi, come la maternità surrogata sulla quale siamo assolutamente contrari. Da partito moderato quale siamo, preferiamo costruire ponti piuttosto che ergere mura. Bene ha fatto il sindaco a porsi come garante di tutti e delle svariate sensibilità che animano la nostra città – ha concluso Bonanno – troverà nel nostro gruppo consiliare un alleato leale nella difesa dei diritti civili e delle libertà individuali.”

Con il sindaco anche Italia viva. che bolla come anacronistico il comportamento del principale partito della coalizione. “La scelta di Fratelli d’Italia di attaccare il sindaco Roberto Lagalla per aver concesso il patrocinio del Comune di Palermo al Pride 2023 è fuori dal tempo, oltre che sbagliata nel metodo e nel merito”, ha detto il capogruppo di Lavoriamo per Palermo, Dario Chinnici aggiungendo: “Le polemiche anacronistiche – aggiunge – non servono a nessuno, così come non serve alla città un arretramento sui diritti che sarebbe inaccettabile. Ringraziamo il sindaco Lagalla per aver concesso il patrocinio del Comune e ancor di più per avere difeso una scelta che interpreta il sentire di un’intera città; ai colleghi di Fdi ricordiamo, invece, che l’amministrazione comunale non è un monocolore ma espressione di una coalizione ampia e impegnata anche sul tema dei diritti”.

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“Ogni richiesta di diritti va ascoltata”, ha affermato Vincenzo Figuccia che ha continuato: “Credo che in queste occasioni sia utile tralasciare le polemiche e rispettare le posizioni di tutti, a partire da quella del Sindaco, che da primus inter pares e da primo cittadino ha il diritto-dovere di accogliere tutti e non negare le istanze di nessuno. Ciascuno rimanga della propria idea, nel rispetto delle posizioni altrui, nella consapevolezza che la libertà di ciascuno finisce, dove inizia la libertà degli altri”.

Rini: “Qualcuno vuole governare senza di noi”

A tutti risponde Antonio Rini. “C’è grande confusione. La posizione di Fratelli d’Italia espressa dal vicesindaco di Palermo Carolina Varchi è chiarissima: il corteo di oggi è una manifestazione politica che non riguarda i diritti – ha detto il consigliere comunale FdI -, ricordo infatti che in Italia ci sono già le unioni civili, ma la maternità surrogata, già considerata reato nel nostro Paese. Noi siamo convinti che questa pratica fortemente lesiva della dignità della donna, ridotta per contratto ad incubatrice, vada contrastata”.

“Ci sorprende – ha aggiunto Rini – che alcuni colleghi di maggioranza siano caduti nell’equivoco creato dagli organizzatori che prima hanno pubblicizzato sui propri social rabbia e conflitto contro il governo nazionale e poi hanno fatto retromarcia rivendicando la copertura istituzionale per non meglio precisati diritti che nessuno lede. Per noi queste sono posizioni immodificabili, quindi la domanda sorge spontanea: forse qualcuno vuole continuare a governare Palermo senza di noi e in opposizione al Governo regionale e nazionale? Si accomodino pure… Io credo, invece, che sia il caso di abbassare i toni affinché il consiglio si concentri sugli atti necessari a restituire serenità alla città, piano di riequilibrio e bilancio, entrambi frutto del lavoro decisivo del vicesindaco. Questo è ciò che chiede la città.”

Il Pd: “Ossessione contro i diritti e la libertà delle persone”

Nelle pieghe di queste contraddizioni si insinua l’opposizione.

“Il Pride è sempre un momento di libertà, festa e denuncia. Lontano anni luce dal linguaggio di odio e militaresco della destra che ha, per propaganda, deciso di scatenare una crociata contro i diritti basata sull’odio e la disinformazione. Le parole di oggi della vice sindaca di Palermo, Carolina Varchi, lo dimostrano ancora una volta”. hanno affermato Sergio Lima, componente della segreteria regionale del Pd Sicilia e della Direzione nazionale e Aurora Ferreri, responsabile del dipartimento regionale Diritti sulle polemiche sul patrocinio del Comune di Palermo all’iniziativa.

“In un paese dove le aggressioni, i suicidi, le violenze fisiche e verbali, le discriminazioni sono all’ordine del giorno – hanno aggiunto – la vera emergenza è l’omofobia alimentata, anche, da dichiarazioni come le sue, che confermano l’ossessione della destra contro i diritti e la libertà delle persone, con la chiara volontà di avvicinarci all’Ungheria di Orban. La vicesindaca si ricordi di rappresentare l’intera città e non la parte più retriva, e sempre più minoritaria, della comunità”.

I comunisti: “Pride rappresentazioni di emancipazione”

“I Pride sono tra le massime rappresentazioni di emancipazione e riscatto dal pregiudizio che le comunità del nostro paese riescono ad esprimere in maniera spontanea e fuori da ogni condizionamento politico e ideologico. Il tentativo della vicesindaca Carolina Varchi di ricondurre a sé ciò che non gli apparterrebbe, ha certamente il velato scopo di innescare anche le conseguenze del tremendo regolamento del comune di Palermo sui servizi a pagamento resi dalla polizia municipale approvato nel maggio scorso, un regolamento che di fatto non delinea compiutamente il perimetro delle attività che hanno interesse pubblico e subordinano queste all’approvazione o meno del patrocinio o della co-organizzazione del Comune e quindi dell’amministrazione attiva”. Lo dice Ramon La Torre, segretario cittadino Rifondazione Comunsta Palermo. “Un regolamento – aggiunge – che non esplicita colpevolmente se siano escluse dal pagamento del servizio le manifestazioni organizzate da formazioni sociali, partitiche e sindacali a difesa e promozione di interessi collettivi condivisi, come lo è oggi il Pride. Un regolamento che è un ulteriore avvitamento intorno al concetto della gestione securitaria della vita pubblica, ingenerando anche diseguaglianze e contrazioni dei principi democratici.

Il coordinatore del Pride: “Varchi dovrebbe dimettersi”

“Carolina Varchi dovrebbe assumersi le responsabilità e dopo questo attacco al sindaco dovrebbe dimettersi”. È il commento alla vicenda da parte di Luigi Carollo coordinatore del Palermo Pride.

“Quest’anno c’è un grande segnale di una voglia di partecipazione, con numeri molto alti. Una grande partecipazione perché la gente ha capito che la comunità Lgbt è sotto attacco sui temi della maternità surrogata, delle famiglie arcobaleno, dei corpi delle persone trans e Palermo è una città che ha sempre risposto al Pride vorrà essere più vicina rispetto agli altri anni”

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24 Giugno 2023, 16:38

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