22 Gennaio 2022, 12:56
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PALERMO – E sono cinque. Cinque assoluzioni in un anno. Giovanni Scurato entra nel Guinness dei primati della giustizia. Il Tribunale lo ha assolto con la più ampia delle formule: il fatto non sussiste.
Era imputato, ancora una volta, per violazione della sorveglianza speciale. Scurato si è allontanato da casa nonostante la prescrizione di non uscire dalle 21 alle 7 del mattino. Il suo legale, l’avvocato Alessandro Musso, ha sostenuto che i precedenti penali da soli non bastano per fare scattare la sorveglianza speciale. Bisogna provare che un soggetto, che ha trascorso un periodo in carcere, sia attualmente pericoloso.
Scurato, secondo la difesa, non poteva violare la sorveglianza speciale per il semplice fatto che la sorveglianza non era in vigore. Ha finito di scontare una pena per reati contro il patrimonio e, una volta scarcerato, si è ritrovato per cinque volte di fronte a un giudice.
L’avvocato Musso ha fatto valere un orientamento delle sezioni unite della Corte di Cassazione secondo cui, non è configurabile il reato di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale nei confronti di qualcuno la cui esecuzione sia stata sospesa per effetto di una lunga detenzione e in assenza di una rivalutazione dell’attualità e della persistenza della pericolosità sociale.
Non si può escludere che Scurato in carcere possa anche avere completato il percorso di rieducazione. Il pubblico ministero aveva chiesto al condanna a un anno di carcere.
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22 Gennaio 2022, 12:56