Palermo in picchiata| La B così è inevitabile

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11 Dicembre 2016, 17:10

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PALERMO – Il Barbera pieno e traboccante di entusiasmo come non si verificava da mesi, il ritorno di una bandiera come Corini nella città in cui ha scritto pagine di storia sportiva. Un avversario (il Chievo Verona) ostico ma non proibitivo vista la tranquilla posizione di classifica rispetto alla disperazione di un Palermo già con l’acqua alla gola. Gli ingredienti per centrare la prima vittoria in casa il Palermo li aveva tutti. E invece gli undici calciatori con la maglia rosa mandati in campo per quella che doveva essere la gara della svolta hanno deluso le attese di grandi e bambini che avrebbero voluto essere testimoni di una prestazione gagliarda, maschia, rabbiosa.

Il Palermo visto contro gli uomini di Maran di gagliardo non ha mostrato nulla, anzi si è sciolto come un cono gelato al sole di Ferragosto alla prima accelerazione dei veneti passati in vantaggio nella prima frazione di gara con Birsa abile a sfruttare lo svarione difensivo di giornata a firma Andelkovic. Una volta sotto di un gol il Palermo ha mandato in scena il solito copione fatto di imprecisioni, confusione e incomprensibili giocate per le incolpevoli punte (Nestorovski e Quaison) a secco di palle giocabili nell’area avversaria.

E chissà se già alla sua seconda apparizione in panchina il nuovo allenatore Eugenio Corini non abbia rimpianto di aver accettato l’incarico di guida tecnica di un gruppo che ha dimostrato in questa prima metà di stagione di meritare l’ultimo posto in classifica con appena sei punti in sedici giornate. Neanche il più ottimista sostenitore rosanero oggi troverebbe un’attenuante alla squadra di Zamparini che si sta rivelando limitata non solo tecnicamente ma anche sotto il punto di vista caratteriale.

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Lo dimostra la poca verve con cui dopo l’intervallo i rosa si sono presentati in campo. Svagati, senza idee e al limite dell’indisponenza. Il culmine si è raggiunto al terzo minuto della ripresa, quando anziché mordere le caviglie avversarie e pungere dalle parti dell’ex capitano Sorrentino che oggi difendeva i pali gialloblù Goldaniga ha deciso di servire in assist al bacio a quel volpone di Pellissier che quasi non credeva ai suoi occhi quando il difensore del Palermo gli ha spalancato la via della porta siciliana per lo 0-2 che ha spento definitivamente le speranze dei tifosi più ottimisti.

La frittata rosanero è stata servita anche questa settimana. Per Corini si profila una coda dell’anno di super lavoro in campo e in società. In campo lo attendono le sfide contro Genoa e soprattutto lo spareggio salvezza prenatalizio contro il Pescara che ha già il sapore di ultima spiaggia. In società dovrà essere più che convincente con il patron Zamparini per fargli metabolizzare il concetto che la rosa allestita in estate, senza almeno tre o quattro rinforzi di categoria, va dritta in B già in primavera. Al presidente toccherà mettere mano al portafoglio come mai ha fatto in sede di mercato invernale. Nessun tecnico al mondo potrebbe invertire il loop negativo in cui si è avvitato il Palermo che passerà alla storia come uno dei più mediocri dell’era Zamparini.

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11 Dicembre 2016, 17:10

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