06 Maggio 2022, 05:40
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PALERMO – Il progetto “Tradizioni e Natale nelle capitali della cultura” sarebbe diventato un contenitore di spese, alcune delle quali nulla avrebbero a che fare il progetto su “Palermo capitale della cultura 2018”. Spese “personali”, secondo l’accusa, dell’ex consigliere comunale Giulio Cusumano, da giorni agli arresti domiciliari e pagamenti gonfiati.
Il progetto sul Natale era stato gestito, come le altre iniziative, dalla “Fondazione Sant’Elia”, società a capitale interamente pubblico a cui la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva affidato la gestione degli eventi durante l’importante appuntamento del 2018.
Si tratta di uno degli spettacoli spulciati dai poliziotti della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile su ordine della Procura di Palermo.
Le voci di spesa stridono con l’obiettivo del progetto. Ci sono ad esempio i pagamenti delle camere di albergo per ospitare don Antonio Mazzi in trasferta a Palermo per un altro evento di cui “men che mai” si doveva fare menzione in fattura, anche se il suggerimento di Cusumano all’operatore turistico era chiaro: “Te lo cavalli tu nel muscuglio”.
Don Mazzi era stato invitato in città per tenere una lectio magistralis sulla “teoria dell’educazione alla poesia dell’educare” al Real Teatro Santa Cecilia. Un appuntamento che non faceva parte del programma per “Palermo capitale della cultura”. L’incontro era moderato da Cusumano e organizzato, tra gli altri, dall’associazione “Disincanto” del compagno Alessio Scarlata.
Tra le spese rendicontante alla Fondazione Sant’Elia ci sono anche quelle fatturate da un ristoratore per un pranzo e un aperitivo organizzati a casa di Cusumano. Una cinquantina le persone invitate in due differenti occasioni. Ed ancora le spese di alloggio e transfert per una serie di artisti.
A proposito di artisti: per il progetto sul Natale che prevedeva eventi nel cuore del centro storico di Palermo sarebbero state pagati i cachet di alcuni artisti, a volte gonfiati e altre per spettacoli fantasma.
Nel calderone sarebbero finiti anche i soldi utilizzati per organizzare una sfilata di moda e una serata di gala per la consegna del Sicilian Glam Awards. Tra i premiati anche Angela Fundarò, vicepresidente della Fondazione Sant’Elia, in stretti rapporti con Cusumano, donna molto conosciuta e impegnata nel sociale in città, organizzatrice di una serie di eventi anche per commemorare le vittime delle stragi di mafia.
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06 Maggio 2022, 05:40