PALERMO – “Abbiamo sentito un botto, il nostro cane ha puntato il balcone e ha cominciato ad abbaiare. Ci ha avvisati: era successo qualcosa”. Comincia così il racconto di un lunedì di Pasquetta stravolto da un drammatico incidente. Quello avvenuto in via Celona, nel quartiere Borgo Nuovo, dove un bengalese di 38 anni è rimasto gravemente ferito.
“Era per terra, sangue ovunque”
M.M è ricoverato all’ospedale Villa Sofia ed è in prognosi riservata. A soccorrerlo è stata Roberta Sciarrino, un’infermiera che abita nel palazzo contro il quale il ciclista si è schiantato. “Un giorno che non dimenticherò mai – dice la donna -. Durante il pranzo io e mio marito ci siamo affacciati e abbiamo assistito a una scena terribile. Quell’uomo era per terra, con la bicicletta addosso. Non si muoveva, c’era sangue ovunque. Non ci ho pensato un attimo: sono uscita in strada e ho fatto tutto ciò che potevo”.
La dinamica e l’arrivo del 118
Il 38enne avrebbe perso il controllo della bici nello slargo che conduce al civico 32, un tratto leggermente in discesa. Poi il terribile impatto contro il muro. “Non c’era battito – prosegue – ho subito effettuato le manovre di primo soccorso. Ha pian piano ripreso conoscenza, ma ha cominciato ad agitarsi, non era consapevole di ciò che gli era successo. Ho cercato di calmarlo, di farlo stare fermo perché aveva fratture in tutto il corpo e la situazione poteva peggiorare. Nel frattempo mio marito ha chiamato il 118″.
“E’ un insegnante, qui fa le pulizie”
Roberta Sciarrino è ancora molto provata: “Aveva un grande taglio sulla fronte, un’emorragia, fratture agli zigomi e alle ginocchia. L’ambulanza è arrivata nel giro di pochi minuti e l’ha trasportato a Villa Sofia”. Ma l’infermiera non si è fermata qui. Dopo avere dato una speranza a quell’uomo, si è recata in ospedale. “Ero molto preoccupata, volevo avere sue notizie. Mi hanno confermato che le condizioni sono gravi e che è in coma farmacologico”.
Nel frattempo Roberta ha anche avuto alcune informazioni sul 38enne che si trova in Sicilia da alcuni mesi. “Non ha nessun familiare a Palermo, ma ho avuto contatti con alcuni ragazzi che lo conoscono. Dicono che in Bangladesh lavorava come insegnante per i bambini”.
La speranza
“Qui, a quanto pare, lavora invece come addetto alle pulizie. Mi dispiace molto per quello che è accaduto, quei momenti rimarrano per sempre nella mia mente”. Momenti concitati, in cui con sangue freddo Roberta è riuscita ad evitare il peggio: “Ho fatto solo il mio dovere – conclude – ora spero con tutto il cuore che superi la fase più critica e che le condizioni, piano piano, migliorino”.