Palermo, inizia la nuova era targata Eugenio Corini - Live Sicilia

Palermo, inizia la nuova era targata Eugenio Corini

Carriera, moduli e idea di gioco del nuovo allenatore rosanero pronto a riscattarsi dopo la triste parentesi del 2016/2017

PALERMO – Dopo tanti giorni di attesa il verdetto che tutti aspettavano è arrivato: Eugenio Corini è il nuovo allenatore del Palermo. Una scelta che, sin dai primi colloqui per il nuovo tecnico, è sembrata la più papabile e la nuova società targata City Group ha alla fine deciso di optare per l’esperienza e il senso di appartenenza dell’ex capitano e bandiera rosanero.

LA CARRIERA DA ALLENATORE

Corini vanta, nel suo curriculum da allenatore ormai pluridecennale, 235 panchine delle quali 117 nel torneo cadetto fra campionato e play-off e 90 in Serie A. La sua carriera da allenatore, lasciando stare la brevissima prima esperienza con il Portogruaro durata solo pochi giorni, inizia di fatto a Crotone in Serie B nella stagione 2010/2011, club con il quale il tecnico di Bagnolo Mella raccoglie otto punti in undici partite prima di essere esonerato per richiamare l’ex allenatore Menichini.

L’anno successivo Corini approda a Frosinone in Lega Pro, con i ciociari termina la stagione all’ottavo posto e il rapporto si conclude con la risoluzione consensuale del contratto. Nel 2012/2013 approda in Serie A con il “suo” Chievo Verona ottenendo, al termine della stagione, la permanenza in categoria. Nonostante l’iniziale mancato rinnovo di contratto Corini torna al Chievo nel novembre del 2013 e, anche in questo caso, ottiene la salvezza per poi essere esonerato ufficialmente nell’ottobre della stagione successiva.

Nel 2016/2017 il “genio” torna a Palermo per sostituire l’esonerato De Zerbi ma la sua seconda esperienza in rosanero, questa volta da allenatore, dura soltanto sette partite prima delle dimissioni per divergenze con l’allora presidente Zamparini. Dopo la parentesi Novara che lo porta a tornare ad allenare nuovamente in Serie B inizia l’esperienza a Brescia, sicuramente più gratificante da quando siede in panchina. Nel 2017/2018 alla guida delle rondinelle Corini ottiene la promozione in Serie A e la vittoria del campionato di Serie B, meno fortunata è invece la prosecuzione del rapporto in massima serie venendo esonerato per due volte nella stessa stagione.

Tra il 2020 e il 2022 l’allenatore di Bagnolo Mella sfiora per due volte consecutive la promozione in Serie A prima con il Lecce, eliminato in semifinale play-off dal Venezia, e nella passata stagione di nuovo a Brescia uscendo sempre in semifinale contro il Monza di Galliani.

MODULI E IDEA DI CALCIO

Nel corso delle sue esperienze in panchina Corini si è sempre mostrato particolarmente versatile in fatto di moduli, adattandoli spesso alla rosa a disposizione. Il neo-allenatore rosanero predilige, come schieramento tattico, il 4-3-3 sebbene il modulo più utilizzato in carriera sia il 4-3-1-2 a rombo, consolidato soprattutto nelle sue ultime esperienze a Brescia e Lecce ma non sono mancati anche esperimenti con la difesa a 3 come nell’esperienza palermitana. Corini prova sempre a proporre un calcio offensivo, sicuramente non spregiudicato ma alla costante ricerca dell’equilibrio senza disdegnare anche il risultato “sporco” pur di portare a casa la vittoria.

Probabile che, visti gli elementi presenti nella rosa del Palermo, l’allenatore di Bagnolo Mella con il tempo possa virare verso il 4-3-3 ma tutto dipenderà dai nuovi innesti che arriveranno dal mercato. Sembra altamente probabile, a prescindere dall’intelaiatura tattica, il passaggio al centrocampo a tre e di conseguenza bisognerà intervenire in maniera massiccia soprattutto in questo ruolo, vista anche la partenza ormai certa di capitan De Rose e quella probabile di Luperini.

In sede di mercato serviranno sicuramente almeno 5-6 innesti di qualità, per innalzare il tasso tecnico della squadra e permettere al nuovo allenatore di poter gettare le basi per la sua idea di calcio nel club di viale del Fante. Esperienza, signorilità e attaccamento viscerale a Palermo e al Palermo: tutti fattori che hanno portato al ritorno del “genio” nella “sua” città, pronto a riscattare la prima parentesi negativa da allenatore e a tornare ai fasti di quando faceva parlare il pallone in campo.


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