Palermo e la munnizza | Una vergogna infinita

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09 Aprile 2018, 10:58

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Palermo invasa dalla munnizza. In quasi ogni strada c’è un cassonetto stracolmo che ha bisogno di aiuto, in attesa di rimozione, o un sacchetto abbandonato, in cerca di psicoterapeuta, perché si sente solo. Su quasi tutte le pagine facebook dei palermitani, spicca la foto di famiglia di una desolante distesa di rifiuti. Recentissima cronaca dello scempio.

LE FOTO

Scrive un lettore di LiveSicilia, inviando gli scatti e il suo commento amaro: “La situazione della spazzatura nella mia zona (viale Michelangelo) è diventata insostenibile. Sono giorni che facciamo segnalazioni. I rifiuti ormai hanno raggiunto i nostri citofoni ed anche il cancello e tra un po’ non potremo neanche più varcare l’ingresso, per non parlare dei cattivi odori e di insetti che ci stanno infestando”. Lo stesso lettore poi comunica una piccolissima e insufficiente rivoluzione gentile: “Sono venuti a ritirare i rifiuti ingombranti, ma il resto è rimasto dov’era”.

Scrive Daniela Crimi, professoressa, preside del liceo linguistico ‘Cassarà’, allegando inequivocabile fotografia: “Questa è la via Spedalieri angolo via Don Orione stamattina a pochi metri l’ingresso di scuola. Ho già fatto due disinfestazioni a scuola, a nostre spese, ma non posso pulire anche la strada. O il preside può/deve anche questo?”.

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Le vie rilucono di schifezze. Stamattina, a Mondello, puzze pestilenziali ammorbavano gli effluvi dell’incipiente estate. Il cassonetto ripieno sorrideva con innocenza: che colpa ne ha lui?

Non soltanto le buche che allietano con i loro ‘tututun’ i copertoni delle macchine, non solo il ‘ciaffico’ che oggi porterebbe al suicidio lo zio di Johnny Stecchino, non bastano i cantieri che, grazie a una astrusa programmazione che non prevede ristoro di servizi, strangolano la mobilità dei malcapitati in transito. Anche una intollerabile quantità di rifiuti si aggiunge alle piaghe della invivibilità di Palermo.

E la piaga più grande sta nel fatto che nessuno mette a fuoco il disagio, perché l’amministrazione della città liscia il quadrilatero prezioso intorno al Teatro Massimo, semplicemente non curandosi del resto o derubricando le denunce a segnalazioni bagatellari, cose da panormosauri. Pure il sindaco Orlando dovrebbe decidersi, una volta per tutte, visto che siamo tratteggiati da europei o da mediorentali, nel mutamento della narrazione di comodo. Delle due l’una: o Palermo è un simbolo di civiltà e progresso che in Norvegia ci invidiano, o è un suk. Le due cose non stanno insieme.

Si può credere, certo, che i rifiuti verranno rimossi, prima o poi, meglio prima che poi. Si può almeno sperarlo. Ma niente cancellerà lo sfregio di questi giorni. I giorni sporchi e bestiali di Palermo e della sua munnizza.

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09 Aprile 2018, 10:58

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