17 Giugno 2018, 06:00
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PALERMO – Ieri sera per il Palermo è sfumato definitivamente il sogno Serie A. La sconfitta dello stadio Benito Stirpe di Frosinone ha mandato in frantumi non solo le speranze dei rosanero, ma anche i ricavi che avrebbe portato con sé la promozione nel massimo campionato italiano. Un dato non da poco in una fase storica delicata per il Palermo, con Maurizio Zamparini che più volte ha parlato della cessione del club. Un’idea che era rimasta in standby per colpa dei playoff, ma che potrebbe tornare viva adesso a bocce ferme visto l’interesse di un gruppo americano che opera nel settore bancario e immobiliare. Il Palermo in Serie B, però, ha un valore nettamente inferiore rispetto ad un Palermo in Serie A. Per capire questo basta partire da tre dati, relativi a diritti tv, sponsor e botteghino.
Il punto più importante è senza dubbio quello che riguarda i diritti televisivi. La Lega Serie A, infatti, da poco ha trovato il nuovo accordo per la trasmissione del triennio 2018-2021 con Sky e Perform; una suddivisione che godrà della modifica della legge Melandri durante la scorsa legislatura e che avrebbe premiato una squadra medio-piccola come il Palermo visto l’aumento della divisione in parti uguali delle somme al 50%. Basti pensare che l’ultimo anno in massima serie i rosa avevano guadagnato quasi 39 milioni di euro, quest’anno ed il prossimo anno dovranno accontentarsi verosimilmente delle briciole.
La Lega Serie B, infatti, non ha ancora venduto i diritti televisivi per il prossimo triennio. Frosinone-Palermo è stata l’ultima partita trasmessa da Sky e rientrante nell’accordo che scadrà il 30 giugno. La Lega chiede 60,5 milioni di euro annui per il triennio 2018-2021, ma finora nessuna emittente ha raggiunto questa cifra e con ogni probabilità nessuno lo farà. Si giocherà al ribasso tra chi ha timidamente tentato un approccio: da Eleven Sport (che quest’anno ha trasmesso la Serie C) ad Eurosport, passando per Mediaset, Perform, RTI, Fox e in ultima battuta Sky. Quest’ultimi, dopo l’acquisizione anche dei diritti della Champions League ed Euro 2020, potrebbero definitivamente disimpegnarsi per il campionato cadetto.
Serie B, quindi, significherà pochi soldi dal fronte diritti TV, ma non solo. Parliamo anche degli sponsor. In attesa del bilancio che verrà chiuso al 30 giugno, il dato di riferimento è nella stagione 2013-14 quando in Serie B il Palermo riuscì a racimolare appena 478 mila euro. Quest’anno non si andrà molto lontano da lì e anche il prossimo anno lo sarà. Un ammanco su questo fronte che si può quantificare attorno ai 2-3 milioni di euro.
Infine capitolo botteghino, dove necessariamente va fatta una premessa. Negli ultimi anni, considerando il distacco tra la tifoseria e la società, gli incassi sono notevolmente calati. Basti pensare che quest’anno con ogni probabilità il Palermo starà sotto al milione di euro di incasso totale tra abbonamenti e biglietti: il primo fronte ha portato in dote solo 303.726 euro, mentre i ticket a prezzo di saldo non hanno regalato grandi incassi ma soltanto cornici di pubblico degne del Barbera. Ed il prossimo anno? Certamente gli abbonati godranno del 50% di sconto per il relativo rinnovo, ma questa mancata promozione potrebbe gettare nuovamente la piazza nello sconforto.
Una perdita totale che si può quantificare attorno ai 40 milioni di euro, tanti quanti ne avrebbe incassati il Palermo in Serie A solo per i diritti TV. E adesso? Bisognerà verificare le volontà di Zamparini, ma c’è il rischio di una ulteriore spending review a tinte rosanero con alcuni giocatori sacrificati anche a prezzo di saldo. Vedi Nino La Gumina, valutato adesso 10 milioni di euro dal club e nel mirino di tante squadre di Serie A. Trattenerlo sarà difficile, lasciarlo partire alle cifre richieste quasi impossibile.
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17 Giugno 2018, 06:00