Palermo, la candidatura di Miceli e i dilemmi dei Cinque Stelle

Palermo, la candidatura di Miceli e i dilemmi dei Cinque Stelle

Cosa sta succedendo. Perché ancora non arriva l'investitura ufficiale.
PALERMO 2022
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Ma perché i grillini non parlano? Quelli del Pd hanno incoronato Franco Miceli che sarà il candidato del centrosinistra nella sfida per la poltrona di sindaco a Palermo. Lo hanno detto, senza ombra di dubbio, con una assemblea. Lo hanno ripetuto con molte interviste. E i Cinque Stelle? Perché non dicono nulla. Perché non mandano una nota, un tweet, una lista della spesa per riconoscere l’investitura? C’è forse qualche problema? Ci stanno ripensando? La linea ‘progressista’ ribadita con nettezza da Giuseppe Conte vacilla? Qualcuno si è messo in mezzo?

Niente di tutto questo. L’adesione alla discesa in campo del presidente dell’Ordine nazionale degli architetti non viene messa in discussione da nessuno, nemmeno da quelle anime pentastellate che hanno trovato la sintesi un po’ più ostica degli altri. I ritardi sono dovuti – per quanto è dato ricostruire – da questioni procedurali. Una su tutte: il prossimo 27 e 28 marzo il M5s ha convocato l’assemblea degli iscritti per la consultazione proprio sulla rielezione di Conte, la riconferma di capo politico, dopo la vicenda della sospensione a suon di carte bollate (ne abbiamo scritto qui). Un leader pienamente consacrato avrà una forza maggiore nel suo consenso e nella preparazione delle liste.

Ma c’è un’altra pagliuzza burocratica che riguarda, invece, proprio Franco Miceli. Il candidato, prima di dichiararsi disponibile a certe condizioni, con una intervista a LiveSicilia.it, aveva rinunciato. Ed è ancora formalmente in riserva, anche se si tratta di una forma delle cose molto labile dopo l’incontro di ieri con il segretario del Pd, Enrico Letta. Dunque – pare di cogliere – una ragione di etichetta gradirebbe che l’ufficialità arrivasse dopo un’altra dichiarazione ufficiale, del tipo: confermo che ci sono.

Tuttavia, la macchina, oltre i tentennamenti ‘burocratici’ residui, sta cominciando a oliarsi. Ci saranno già nel fine settimana le prime riunioni per le liste. Il centrosinistra, rispetto al campo avversario, si sente in vantaggio, avendo già un nome unitario da spendere. E non vuole perderlo.


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