Cronaca

Palermo, la denuncia: “Altri stupri di gruppo nell’ultimo anno”

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25 Agosto 2023, 06:40

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“Purtroppo non parliamo di casi isolati. Nell’ultimo anno, come Centro vittime di violenza, ci siamo occupati di altri due stupri di gruppo, fra Palermo e provincia, ai danni di giovanissime. E ci limitiamo solo alle statistiche del Centro. Se consideriamo anche i consultori e lo stupro tout court i numeri salgono in modo ancora più drammatico”.

La dottoressa Rosa Cancila (nella foto) è assistente sociale dell’Asp Palermo da trentadue anni. Un periodo lunghissimo di battaglie, di contrasto alla sopraffazione e di impegno per la difesa delle donne, ma non solo. Coordina le attività del Centro vittime di violenza  e le attività sociali dei consultori. La sua esperienza risulta utile per tracciare un quadro della situazione, in calce alla tremenda storia dello stupro di Palermo.

“Trattiamo diverse vittime che, nel corso del tempo, hanno subito la violenza sessuale che provoca un gravissimo disturbo post-traumatico – dice la dottoressa –. Quello che è successo di recente rappresenta la classica punta dell’iceberg. In realtà, le violenze sono molto diffuse. Cosa è cambiato? In passato le donne non raccontavano, ora, invece, sì, perché hanno capito di essere davvero le vittime e che la vergogna non le riguarda, è un problema dei carnefici”.

La dottoressa Cancila ha visto di tutto: “Ci sono delle ragazze minorenni, tra le persone che curiamo. In certi casi può scattare, come meccanismo di difesa, il congelamento delle emozioni per prendere le distanze dall’orrore ed evitare di riviverlo. Questa ultima e terribile vicenda ha fatto, comprensibilmente, scalpore. Ma ce ne sono tante altre e non sono meno gravi”.

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“Noi parliamo con i giovani – dice l’assistente sociale -, tentiamo di sensibilizzarli. C’è un progetto dell’Asp, Trust your body, che è pensato per affrontare dinamiche difficili. Perché si girano dei video? Perché i giovani comunicano con i social e avvertono un senso di impunità. Ma quando una donna dice no, deve essere no”.  

La dottoressa Marylea Spedale, ginecologa, spiega le attività del Centro che, nell’ultimo anno, ha preso in carico dieci donne, vittime di violenza sessuale. “Il centro – dice la dottoressa Spedale – è in via Massimo D’Azeglio ed è facilmente raggiungibile sul web per sapere come accedere di presenza, con il telefono o con la mail”.

“L’Asp di Palermo – dice la dottoressa – è sempre stata sensibile sul tema. Le persone possono presentarsi qui o nei consultori e ricevono assistenza e ascolto a titolo gratuito. Molte donne arrivano dagli ospedali, dalla questura, dalle comunità, nell’ambito della rete antiviolenza di Palermo. Noi operiamo una prima valutazione del rischio di incolumità e approntiamo un piano di intervento personalizzato. C’è pure il progetto Eiam che riguarda la protezione dei minori”. Una complessa azione di contrasto. Una rete di salvaguardia che tenta di promuovere la cultura del rispetto. Quando viene smagliata, lo strappo è per tutti.

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25 Agosto 2023, 06:40

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