Palermo, la lunga strada verso la libertà dal Covid

Palermo, la lunga strada verso la libertà dal Covid

Il racconto del passato e la speranza per il futuro.

Un giorno, sembra impossibile, ma andrà così, dimenticheremo il Covid. E regoleremo il nostro orologio emotivo sull’orario del niente è accaduto. Il cuore umano funziona nella riduzione del danno. C’è un livello del dolore che vuole soltanto rimuovere. Oppure è vera la citazione: la maledizione degli uomini è che essi dimenticano. O, forse, la benedizione. Un giorno non penseremo più ai troppi che non avranno visto quel giorno. E lasceremo scivolare via il male, con la consapevolezza della fragilità che ha portato.

Un giorno, i giovani degli ospedali, della Fiera, dei punti vaccinali, saranno ragazzi di mezz’età. E ai loro figli racconteranno l’abisso che non si può raccontare. Altri saranno al bar a bere un caffè, senza mascherina, reduci di uno tsunami che avrà lasciato, sul bagnasciuga, una risacca più grande della vita di tutti. Ma ci sarà anche un giorno in cui ricorderemo, una intercapedine breve, una lucidità dell’indicibile. E in quel giorno noi saremo immensamente grati.

In quel giorno noi avremo davanti agli occhi le facce degli infaticabili che avranno costruito la lunga strada – tale ci apparirà, guardando indietro – verso la libertà. Curando, vaccinando, organizzando e mettendo a punto la strategia di fuga dal Covid. Ecco perché ‘Ovunque tu sia’, il documentario a cura del Centro regionale per l’inventario (Cricd), promosso dagli assessorati regionali alla Salute e ai Beni culturali e all’Identità siciliana, proiettato oggi all’hub vaccinale della Fiera, è un documento prezioso. Perché condensa in ventisette minuti una storia immensa.

Ed è una testimonianza del lavoro svolto a Palermo che ha tirato la volata della speranza per superare il virus. Gli esiti sono ancora incerti, ma non siamo più all’inizio, disarmati, con archi e frecce contro i cannoni della patologia. Anzi, il cannone l’abbiamo noi: il vaccino. Ad assistere alla proiezione di un lavoro, ben fatto al padiglione 20, erano presenti, tra gli altri, il dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, Mario La Rocca, il direttore e il commissario straordinario del Cricd, Laura Cappugi e Pietro Giuseppe Giammalva.

“Questo documentario – dice il commissario Renato Costa – è un toccante omaggio al grande lavoro del personale impegnato nell’emergenza sanitaria. Siamo grati alla Regione e al Centro regionale per l’inventario per aver voluto che restasse una traccia del lavoro dei ragazzi della Fiera e del nostro impegno totale e costante per assicurare un’alta copertura vaccinale alla popolazione del territorio di cui ci occupiamo, la Città metropolitana di Palermo”.

Questa è l’impeccabile dichiarazione istituzionale. Poi ce ne sono altre, più sussurrate, accanto ai ragazzi della Fiera: “Credo che fra non molto tempo saremo liberi. E anche io sarò libero, dopo avere compiuto tutti insieme il nostro dovere, di tornare alla mia vita di prima”.

Un giorno saremo liberi e con la voglia addosso di non pensare più al Covid. I più sensibili non dimenticheranno mai. Non metteranno da parte le lacrime. Ma ogni felicità, in fondo, è la voce che annuncia che la guerra è finita.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI