01 Marzo 2024, 06:50
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PALERMO- Simone ha un’anima bella e pulita, specchiata dentro uno sguardo che si accende di gioia, per la festa dei suoi diciotto anni. Nel video dei festeggiamenti, in una splendida cornice, si nota tutta la sua felicità di ragazzo, mentre incede con la carrozzina che lo aiuta negli spostamenti. E si vedono anche i suoi compagni di scuola – Simone va al liceo classico, frequenta il ‘Meli’ -, pure loro, in carrozzina. Un segno di affetto e di vicinanza, in uno dei giorni più importanti.
L’idea è nata – ed è stata condivisa da tutti – grazie al papà di Simone, Salvo Maniscalco. “Ho sempre detto a mio figlio – spiega – che deve buttarsi, che deve essere sempre sul pezzo e che la sedia a rotelle è uno strumento utile, perché gli consente di muoversi. Con questo spirito, le ragazze e i ragazzi, i suoi compagni e i suoi amici, hanno partecipato alla festa per il diciottesimo compleanno in carrozzina. Hanno dovuto fare un percorso un po’ lungo e obbligato, per accedere al locale che era dotato di comodi ingressi per i diversamente abili che abbiamo fatto chiudere per dare un esempio concreto di cosa significhi quell’esperienza”.
Papà Salvo è un architetto, conosce la logica degli spazi e quanto possa essere razzista con chi viaggia sulle rotelle. “Il problema – spiega – è l’ambiente che crea muri e distanze. Mio figlio è una persona normale e dobbiamo eliminare l’idea che le persone normali, nel mondo, siano solo quelle che non hanno impedimenti fisici. Io ho litigato con tutti, perché la gente, spesso, non capisce. La gente posteggia nei passaggi per i disabili, nelle zone riservate, va a prendere il caffè e se ne frega”.
“Sa chi sono i più sensibili? – le parole di Salvo sono impetuose, sospinte dalla forza che dà l’amore -. I più umili. Lì abbiamo trovato la vera comprensione. Quando mio figlio passa attraverso il mercatino di viale Francia, i titolari delle bancarelle si scostano, lo abbracciano, gli regalano qualcosa… E’ una questione di cultura. Quando andiamo fuori, Simone mi ripete sempre che non si sente disabile, perché il contesto lo aiuta”.
“Simone è amatissimo – insiste Salvo – dalla sua famiglia, dai suoi amici, dai suoi compagni che lo adorano. Non esiste che si vada a una festa e lui non entra. Lo stiamo proteggendo, ma pure lasciando libero, perché si fortifichi nella responsabilità. Mio figlio ha un’anima meravigliosa”. Si nota, l’anima sfolgorante di Simone, nei suoi occhi immortalati dal video di uno dei giorni più belli. In quello sguardo ci sono strade infinite e un cuore che sa camminare da sempre. E, all’occorrenza, quel cuore sa anche volare.
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01 Marzo 2024, 06:50