Palermo, la svolta di Corini: cosa è cambiato dopo Terni - Live Sicilia

Palermo, la svolta di Corini: cosa è cambiato dopo Terni

L'allenatore rosanero ha mantenuto il 4-3-3 ma con differenze evidenti in termini di interpreti e atteggiamento
CALCIO-SERIE B
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PALERMO – Quattro partite per scacciare la crisi e iniziare un nuovo campionato. Il Palermo è tornato a vincere e convincere, con due pareggi e due vittorie che hanno portato i rosa fuori dalla zona retrocessione grazie al lavoro minuzioso ed efficace di Eugenio Corini. Dopo la pesante sconfitta di Terni, l’allenatore rosanero ha cambiato il volto del suo Palermo, mantenendo il 4-3-3 ma con differenze evidenti in termini di interpreti e atteggiamento.

MENO QUALITA’, PIU’ QUANTITA’

La disfatta contro la Ternana di Lucarelli, punto più basso del Palermo targato Corini, ha portato il tecnico di Bagnolo Mella ad un cambio radicale nel modo di intendere e interpretare il suo 4-3-3. Partendo dal 3-3 con il Pisa e arrivando al successo di misura contro il Parma, l’evoluzione del gioco dei rosa ha trovato il maggiore esempio proprio nella gara contro gli uomini di Pecchia.

Il più grande cambiamento del Palermo di Corini è legato all’interpretazione del modulo. Il 4-3-3 è rimasto ma la qualità ha lasciato spazio alla quantità, con un baricentro più basso e un pressing più intenso per recuperare palla e ripartire in velocità. Non sarà un Palermo bello ma è diventato sicuramente più efficace, con una difesa più “coperta” che tra solidità dei centrali e un Pigliacelli in grande spolvero ha permesso ai rosa di chiudere le ultime tre partite a porta inviolata.

Muscoli, lotta e sacrificio hanno contraddistinto soprattutto la gara contro il Parma, nella quale i giocatori rosanero hanno mostrato spirito di abnegazione e grande intensità. La decisione, voluta, di concedere il possesso agli avversari ha portato i rosa a puntare sulla solidità difensiva, riuscendo a colpire al momento opportuno per poi difendere il risultato con le unghia e con i denti.

LA SVOLTA A CENTROCAMPO

La chiave di volta del nuovo Palermo di Corini è sicuramente legata al centrocampo. Anello debole della compagine rosanero nella prima parte di campionato, la mediana è stata rivoluzionata dal tecnico di Bagnolo Mella attraverso scelte drastiche e “pesanti” che hanno portato i loro frutti.

Stulac e Saric, tra i colpi più altisonanti del mercato targato Rinaudo-Zavaglio, sono stati i “sacrificati” dell’allenatore rosa a scapito di Broh e Gomes, formando così una mediana con meno qualità ma con molto più dinamismo e fisicità. Un centrocampo “da battaglia” che pressa, tampona e riesce a far girare il pallone con maggiore fluidità unito ad una maggiore freschezza atletica da parte di tutti i componenti della rosa.

Claudio Gomes è stata sicuramente la sorpresa più lieta della nuova mediana rosanero. L’ex Manchester City si è calato da subito nell’atteggiamento da combattimento voluto da Corini, facendo un grande lavoro di rottura e di intercetto in fase di non possesso e garantendo, pur non essendo un play puro come Stulac, una buona fluidità nella gestione del pallone in ripartenza. Importante anche il recupero di Broh, probabilmente non straripante come ad inizio campionato ma sempre presente in mezzo al campo per dare supporto alla manovra in entrambe le fasi.

VOGLIA DI LOTTARE

I sei punti nelle ultime due gare hanno ridato motivazioni sia al Palermo che ai suoi tifosi, molti di loro ai ferri corti proprio con Corini dopo il deludente avvio di stagione. Un cambio di marcia che, oltre a dare respiro in termini di classifica, ha fatto emergere la voglia di lottare della compagine rosanero in un campionato difficile ed altamente competitivo.

Un cammino che prosegue con altre due gare chiave contro squadre al momento nei bassifondi della classifica ovvero Cosenza e Venezia, entrambe in difficoltà sia in termini di risultati che di prestazioni. Per raggiungere l’obiettivo salvezza serve una squadra “sporca e cattiva” e rinunciare alla bellezza per la sostanza è stato proprio il cambiamento attuato dal tecnico rosanero, con pochi fronzoli e tanta “garra” in una Serie B che non perdona nessuno.


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