29 Novembre 2021, 05:31
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PALERMO – La musica è finita, gli amici se ne vanno: il flirt tra Italia Viva e Sicilia Futura sembra ormai volgere al termine. Il deputato regionale renziano, Giuseppe Laccoto, risponde ai futuristi Edy Tamajo e Nicola D’Agostino ma senza eccedere nei toni. Laccoto resta al suo posto e sottolinea i punti di forza della candidatura “strategica” di Faraone. Con un monito: gli schieramenti tradizionali per come li abbiamo conosciuti finora potrevvero mutare in una fase politica nazionale in piena ebollizione.
Onorevole, i suoi colleghi Tamajo e D’Agostino hanno fatto intendere che il rapporto con Italia Viva è agli sgoccioli. Che cosa ne pensa?
Ciascuno interpreta il proprio ruolo di parlamentare nel modo che ritiene giusto, anche all’interno del gruppo di cui fa parte. Per quanto mi riguarda ho cercato di dare attenzione al territorio nelle molteplici criticità che presenta, soprattutto nel settore dei servizi ospedalieri, della viabilità, della gestione della raccolta dei rifiuti e a sostegno degli enti locali che sono alle prese con mille difficoltà. Nell’ambito del gruppo parlamentare di Italia Viva, mi sono sempre prodigato in una attività di mediazione per far prevalere gli interessi generali e superare gli individualismi, stemperare tensioni e ricucire strappi. Prendo atto delle decisioni dei colleghi, ma io resto al mio posto.
Cosa risponde a chi lamenta di avere letto della candidatura di Faraone a Palermo dai giornali?
I rappresentanti parlamentari di Italia Viva di norma, sono presenti alla Leopolda. Sarebbe bastato venire a Firenze per saperlo direttamente e magari essere coinvolti nell’iniziativa. La tre giorni è un grande laboratorio democratico e partecipativo. Lì nascono idee, matura il confronto e si propongono iniziative di legge. Faraone è sempre stato un protagonista ed animatore della Leopolda. La sua è una candidatura naturale che nasce da lì, unendo passione e impegno.
A Faraone mi unisce un sentimento di amicizia. Appartengo ad una generazione politica in cui i rapporti umani, la stima, la passione, gli interessi dei territori e dei cittadini, vengono prima delle ambizioni personali.
Lei personalmente come valuta la corsa di Faraone a Palermo?
Ritengo sia un generoso atto di disponibilità a servizio della città, in un momento davvero difficile ed incerto, in cui le forze migliori dovrebbero andare nella medesima direzione per garantire un governo della cosa pubblica improntato alla stabilità ed efficienza. Faraone ha senza dubbio l’autorevolezza, la visibilità, la competenza per proporsi nel ruolo di Sindaco di Palermo. Non vedo controindicazioni alla sua candidatura. Possiede un rispettabilissimo curriculum, partendo da Consigliere Comunale di Palermo, passando dalla partecipazione quale sottosegretario al Governo Renzi ed al Governo Gentiloni, giungendo alla Presidenza del Gruppo Parlamentare di Italia Viva che nel Parlamento rappresenta l’ago della bilancia. Anche per questo ruolo strategico, Faraone ha tutte le carte in regola perché Palermo possa avere l’imprescindibile sostegno del Governo Nazionale per essere salvato, così come avvenuto con altre grandi città.
Che alleanze si possono mettere in campo?
Già il Senatore Faraone ha chiarito che si rivolge prioritariamente ai palermitani, aprendo una fase di ascolto e coinvolgimento dei cittadini in un grande progetto per Palermo. I partiti e le forze politiche e sociali, sono convinto, sapranno cogliere la strategicità di questa candidatura e sapranno sostenerla. La geografia della coalizione credo verrà fuori a livello nazionale, magari in concomitanza con l’elezione del Presidente della Repubblica.
E alle prossime regionali?
Anche nelle alleanze per le regionali non potrà prescindersi dal quadro nazionale che verrà fuori in concomitanza con l’elezione del Presidente della Repubblica. Oggi si fa l’errore di ragionare secondo schemi e categorie che tra qualche mese saranno obsoleti. Assistiamo a posizionamenti e strategie che saranno superati dagli eventi. Io proprio perché sono convinto dell’assoluta fluidità del quadro politico ritengo che la coerenza, linearità e correttezza siano i principi cui ispirarsi e l’unico obiettivo da perseguire sia quello di dare alla Sicilia un governo forte ed efficace con un Presidente autorevole ed onesto.
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29 Novembre 2021, 05:31