Cronaca

Palermo, “patto sporco”: cade l’accusa, il boss e il politico assolti e scarcerati

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21 Dicembre 2023, 18:13

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PALERMO – Tutti assolti. Il blitz alla vigilia delle elezioni comunali del 2022 fece scalpore. Il processo si chiude con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. La quarta sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Bruno Fasciana (a latere Giangaspare Camerini) ha contestualmente ordinato la scarcerazione di Agostino Sansone (in passato condannato per mafia) e Pietro Polizzi, candidato al Consiglio comunale con Forza Italia. Assolto anche Manlio Porretto, cugino di Sansone. Cade l’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso. Le richieste di pena erano pesantissime: 16 anni per Sansone, dieci anni ciascuno per gli altri due.

Già consigliere provinciale e comunale, Polizzi è anche dipendente di Riscossione Sicilia. Secondo la Procura di Palermo, fra il boss dell’Uditore e Polizzi c’era un rapporto stabile di cui l’appoggio elettorale sarebbe stata una delle ultime dimostrazioni. Si parlò anche di cartelle esattoriale aggiustate. Nella villa di Sansone, in via Bernini a Palermo, i poliziotti della squadra mobile trovato i facsmile del candidato. Fu considerata la prova del patto sporco. Dopo avere finito di scontare una condanna per mafia, Sansone era stato scarcerato. Poi di nuovo dentro, ma in detenzione domiciliare per alcuni reati economici.

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Intercettati il 10 maggio 2022, durante un incontro al comitato elettorale di Polizzi, grazie ad un Trojan piazzato nel cellulare di Sansone, i tre discutevano anche di elezioni. Se sono potente io, siete potenti anche voi”, diceva Polizzi aspirante consigliere, già eletto nel 2012 alla provincia nelle liste dell’Udc. Parole non ritenute prove dal collegio e picconate con interpretazioni alternative dagli avvocati Fabrizio Biondo, Francesco Inzerillo, Antonino Mormino e Sal Mormino, Francesco Riggio, Luigi Sambito.

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21 Dicembre 2023, 18:13

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