28 Aprile 2022, 15:05
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“Apprezzo il senso di responsabilità di Carolina Varchi e ringrazio Fratelli d’Italia per l’importante supporto che ci viene offerto in un quadro di ricomposizione che, auspico, possa riguardare tutte le forze della coalizione per la tornata elettorale delle prossime amministrative del 12 giugno. Si rafforza così l’impegno politico coerentemente mantenuto all’interno del naturale perimetro del centrodestra. Faccio appello a tutte le forze della coalizione, affinché si trovi una definitiva unità, in grado di assicurare il miglior governo alla Città di Palermo”, così dichiara Roberto Lagalla, candidato sindaco centrista. Il sostegno dei meloniani è una freccia di peso all’arco della sua campagna elettorale. La svolta, peraltro attesa, è maturata a pranzo con l’annuncio del ritiro dell’onorevole Varchi e la contemporanea convergenza sull’ex rettore.
E adesso che farà Francesco Cascio, candidato di centrodestra del ticket Forza Italia-Lega? Potrebbe anche lui compiere un ‘passo di lato’ in favore della sfida unitaria di Lagalla, come auspicano i meloniani (e non solo loro)? A LiveSicilia.it il medico forzista, proprio oggi, ha ribadito di essere in campo e che rifletterebbe su altri scenari soltanto in caso di richiesta diretta di Silvio Berlusconi in persona. Ci sono ragioni di legittimo orgoglio personale: Cascio ritiene di potere fare bene, da sindaco. Ai suoi amici ha spiegato di essersi convinto a giocare la partita in un momento in cui pensava a tutt’altro, essendo il responsabile della campagna vaccinale anti-Covid dell’Asp. Tuttavia, non è un mistero che la vicenda polemica di Palazzo delle Aquile, fin qui bloccata dalla riflessione sulla riconferma di Musumeci a Palazzo d’Orleans, non sia un viatico rasserenante.
La situazione, per quanto più fluida, non resta semplice. E non è scontato che, in assenza di un diktat romano (a proposito, pare che il famoso vertice non si faccia più), Forza Italia scelga di abbozzare sull’uomo che ha presentato appena qualche giorno fa. Ci sono pure altri mondi che pensano a quella candidatura in campo. “Abbiamo molto apprezzato le doti di serietà e di equilibrio dell’onorevole Cascio da Presidente dell’Ars durante gli anni della presidenza della Regione di Raffaele Lombardo. Inoltre siamo convinti che le sue esperienze di assessore regionale e di legislatore nazionale e la sua sensibilità di medico saranno preziose nell’affrontare da primo cittadino i problemi della città di Palermo”. E’ la nota degli autonomisti che fissano un punto. Ma Totò Lentini ha chiarito che lui non si ritirerà.
E poi c’è sempre il convitato di pietra, il presidente Nello Musumeci che i meloniani vogliono fortissimamente alla Regione. Un’ombra che si proietta sulle elezioni palermitane e che è ancora destinata a influenzarle, non trovando la risposta di una coalizione concorde. Ecco perché il matrimonio politico che molti annunciano potrebbe celebrarsi a breve, oppure saltare del tutto.
“Finalmente è stata fatta chiarezza. Ringrazio ancora Forza Italia, Lega, Noi per l’Italia e Coraggio Italia per il sostegno alla mia candidatura. Continuo ad andare avanti in attesa di completare il quadro della nostra coalizione”, così il candidato a sindaco di Palermo Francesco Cascio dopo aver appreso la notizia del sostegno di Fdi a Lagalla. “Mi dispiace – continua Cascio – che Fratelli di Italia si sia assunta la responsabilità di spaccare il centrodestra non ascoltando neanche la sensibilità di diversi esponenti del suo stesso partito e utilizzando la città di Palermo come merce di scambio per la presidenza della Regione”.
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28 Aprile 2022, 15:05