Restyling dello Stadio delle Palme | La riapertura a metà novembre

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27 Settembre 2019, 06:20

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PALERMO – Nel mese di luglio, lo Stadio delle Palme ha chiuso i cancelli per lavori di manutenzione straordinaria urgente. Così si legge nel cartellone che atleti e amatori hanno trovato affisso al cancello praticamente per tutta l’estate, e così sarà anche per i prossimi due mesi: i lavori non si concluderanno prima di novembre. Le associazioni sportive sono in ansia per l’andamento (a loro dire) a rilento del cantiere, ma il Comune di Palermo e la ditta incaricata dei lavori rispondono “presente” per chiarire ogni perplessità.

Poco distante dal cartello che illustra il progetto, ce n’è un altro: “Asd Polisportiva Palme comunica che le lezioni si terranno alla villetta (il prato accanto allo stadio, ndr) sino alla riapertura dello stadio”. Il presidente dell’associazione dilettantistica, Giovanni Palmisano, descrive una situazione che lo preoccupa non poco: “Per via del rifacimento dello stadio siamo quasi totalmente fermi. Da quando è stato chiuso l’impianto, si sono rincorse solo voci di corridoio, nessuna comunicazione o impegno ufficiale. Dal punto di vista dell’atletica, la chiusura e i tempi lunghi sono un enorme svantaggio – spiega Palmisano – perché per tutta la stagione non abbiamo potuto portare i circa cinquanta ragazzi della società in nessun’altra pista di Palermo. Ci sono discipline specialistiche che si possono praticare per gli allenamenti solo in specifici impianti attrezzati. I nostri atleti hanno bisogno di sapere quando scendere in pista, e i nostri tecnici di lavorare”.

Oggi l’area dei lavori è totalmente inaccessibile. Dalle alte ringhiere che delimitano l’impianto si intravedono alcuni ‘segnali’: materiale edile sulla pista, segni di interventi recenti sulle tribune, ferri dei canestri del campetto da basket rimossi. I cancelli che portano alla pista sono sbarrati e il Comune non acconsente a nessuna richiesta di ingresso, perché le maestranze sono al lavoro. Quante? “Il numero di lavoratori cambia a seconda delle attività da svolgere giornalmente all’interno del cantiere – risponde il geometra Vincenzo Saija della ditta incaricata dei lavori, la messinese ‘Fratelli Anastasi’ –. In ogni caso non ci sono mai meno di cinque operai al giorno”. Saija fa una precisazione sulla tempistica riportata all’ingresso dell’impianto, cioè il 1° di novembre: “Siamo in linea con la tabella di marcia, l’impianto non riaprirà il primo novembre ma qualche giorno dopo per via di procedure burocratiche necessarie prima di consentire l’accesso al pubblico. L’impresa comunque assicura che i tempi sono adeguati e sufficienti, e ribadisce la volontà di terminare il prima possibile”.

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Accesso vietato, dunque, ma il Comune di Palermo fuga ogni ulteriore dubbio. “Siamo entro i tempi contrattuali e i lavori procedono a regola d’arte”, commenta il responsabile unico del procedimento, l’architetto Tiziana Benfante. I lavori comprendono il risanamento della tribuna e il rifacimento del manto superficiale delle piste di atletica, interna ed esterna, e dell’intero percorso in tufina intorno all’anello della pista. Il progetto costa oltre 420 mila euro, è inserito nel PO Fesr 2014-2020 ed è oggetto di finanziamenti europei. “Successivamente verrà mandato in gara un altro appalto per le indagini strutturali sugli uffici e sugli spogliatoi – spiega Benfante – mentre parallelamente è in dirittura d’arrivo un altro appalto che riguarda altre lavorazioni nell’impianto, come gli spogliatoi”.

La data di consegna, però, non sarà il giorno in cui l’impianto riaprirà al pubblico. “Dopo il 4 novembre sarà la volta del collaudo Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) per l’omologazione”. Lo conferma il presidente del comitato federale della provincia di Palermo, Antonino Muratore: “Nei primi giorni di novembre il comitato farà un summit – dice – per capire lo stato dell’impianto, in modo che a lavori quasi terminati possa essere data comunicazione alla Fidal di Roma per chiudere definitivamente la pratica. I tempi potrebbero essere di altri circa 15 giorni, poi l’impianto sarà a disposizione dei cittadini”. “D’altronde le associazioni erano state avvisate a maggio – aggiunge l’architetto Benfante – e stiamo lavorando per loro. Lo stadio era ridotto malissimo ed era pericoloso, la pista era piena di buche e la stessa tufina era ormai inesistente. Gli riconsegneremo un gioiellino”.

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27 Settembre 2019, 06:20

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