Cronaca

Legate e rapinate nella villa a Mondello: bottino da 40 mila euro

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02 Dicembre 2024, 19:16

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PALERMO – Erano le 19:00 dell’11 ottobre di due anni fa. La colf stava lavorando in cucina al pianterreno della villa di una famiglia di imprenditori a Mondello. All’improvviso vide un uomo scavalcare la finestra. Indossava passamontagna e guanti eri. “Siamo della Dia”, disse. Mentiva, era un rapinatore.

Tre indagati

La Procura della Repubblica di Palermo è certa di avere individuato gli autori del colpo. Ha chiesto e ottenuto l’arresto (ai domiciliari), di Rosario Sarcì, 37 anni, e Sergio Giacalone, 62 anni. C’è un terzo indagato a piede libero.

Si spacciarono per agenti della Direzione investigativa antimafia. Una manciata di secondi dopo l’irruzione la colf, colpita al volto con una manata, e la padrona di casa si ritrovarono chiuse nella stanza degli ospiti con le mani legate con delle fascette di plastica. Erano terrorizzate. Sentivano i ladri rovistare negli armadi e nei cassetti.

Il bottino fu di quarantamila euro. C’erano pure orologi Chopard, Baume & Mercier e Cartier, bracciali tennis e collane di perle.

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Il racconto della rapina in villa

I malviventi erano arrivati a bordo di una Lancia Y. Dalle immagini delle telecamere di sicurezza non si vedeva il numero di targa. I poliziotti della squadra mobile hanno analizzato i cellulari che hanno impegnato la cella telefonica in concomitanza con la rapina.

Ed ecco spuntare il telefonino di Sarcì che – almeno così emergerebbe dalla mappatura – si trovava in una zona che lui, residente a Brancaccio, solitamente non frequentava. Sono saltati fuori i contatti con Giacalone, che abita alla Zisa, e con il terzo indagato.

“Tradito” dal Dna

Sono stati convocati negli uffici della squadra mobile e, intercettati, avrebbero fatto dei riferimenti alla rapina. Dettagli che, così ritiene l’accusa, solo gli autori potevano conoscere. Nel caso di Sarcì c’è poi la compatibilità fra il suo profilo genetico e il Dna estratto dalla fascetta con cui era stata legata una delle due donne.

Nei prossimi giorni i due indagati, assistiti dagli avvocati Giovanni Sarcì e Rosa Garofalo, saranno interrogati dal giudice per le indagini preliminari Lorenzo Chiaramonte.

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02 Dicembre 2024, 19:16

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