Cronaca

Palermo, l’incendio a Capo Gallo a luglio 2023: in cella un 26enne

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05 Giugno 2024, 11:22

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PALERMO – I carabinieri della compagnia San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia in carcere, del gip di Palermo, nei confronti di un 26enne, Francesco Ficano, accusato di disastro ambientale colposo e incendio boschivo colposo.

L’attività, coordinata dalla procura, è stata condotta dal nucleo operativo e avrebbe consentito di individuare chi ha provocato l’incendio lo scorso 24 luglio 2023, che ha distrutto circa 650 ettari di vegetazione, di cui quasi 600 della riserva naturale orientata di Capo Gallo a Palermo.

Si è trattato di uno degli incendi più violenti e distruttivi tra quelli che in quelle giornate hanno messo in ginocchio il capoluogo siciliano. L’indagato è stato rintracciato grazie ai filmati acquisiti dai carabinieri della stazione di Partanna Mondello e l’attività di intercettazioni telefoniche e ambientali portata avanti dai militari forestali del centro anticrimine natura.

Le immagini

Sarebbe stato ripreso dalla immagini dei sistemi di videosorveglianza mentre esce dal residence in via Tolomea a bordo di un Piaggio Zip. Al giovane i carabinieri sono arrivati attraverso i video e le intercettazioni nelle auto dei familiari e sui cellulari. In alcuni messaggi si sarebbe vantato di essere stato lui a dare fuoco alla montagna.

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I militari della task force arrivati da Roma avevano individuato la zona di inizio dell’incendio. Il giovane aveva patteggiato nel 2017 una condanna per danneggiamento a seguito di incendio, violenza privata e reati in materia di armi ed esplosivi, avendo lanciato, in concorso con altri, bottiglie “molotov” contro un edificio occupato abusivamente.

Il 26enne era già in carcere dall’ottobre dello scorso anno perché indagato per maltrattamenti, emersi nel corso della stessa indagine, nei confronti della compagna e del figlio di quest’ultima di soli 3 anni.

“Impossibile dimenticare, impossibile perdonare. Ecco perché plaudiamo al risultato dei carabinieri della Compagnia di San Lorenzo”, afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Attendiamo che la magistratura chiuda il cerchio e, se sarà confermata l’accusa, speriamo in una pena esemplare. La nostra riserva è stata in parte distrutta, ci sono palermitani che l’anno scorso hanno rischiato la vita e che ancora oggi sono senza una casa. Contro il disegno criminale di chi decide di devastare la Sicilia, la risposta deve essere immediata”.

L’estate ormai è giunta – aggiunge -. Speriamo, quindi, che il governo regionale si faccia trovare pronto per la salvaguardia, la tutela e la messa in sicurezza del territorio. Serve un serio contrasto al fenomeno degli incendi che ogni anno strappa via un pezzo di territorio e di bellezza alla nostra isola”.

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05 Giugno 2024, 11:22

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