Palermo, la spedizione punitiva del vecchio boss armato di spranga

Palermo, spedizione punitiva del vecchio boss armato di spranga

Il retroscena del blitz che ha portato all'arresto di Michele Micalizzi

PALERMO – Anziano e pronto anche a usare le maniere forti. Il boss di Partanna Mondello, Michele Micalizzi, scese da casa armato di una spranga di ferro assieme ad altre tre persone. Dovevano bastonare un uomo per un debito non saldato. La spedizione punitiva saltò solo perché cera troppa gente.

Protagonista della vicenda ricostruita dai carabinieri, oltre a Michele Micalizzi, è anche Salvatore Marsalone, storico trafficante di droga, entrambi arrestati la settimana scorsa nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di droga.

I due anziani, una mattina di gennaio di due anni fa, uscirono dalla casa di Marsalone in via del Bersagliere. Ad attenderli c’erano due uomini a bordo di una Fiat Panda.

La spranga nel bagagliaio

Uno di loro, Salvatore Lotà, che è solo indagato, scese tenendo in mano “una barra verosimilmente in ferro”. La seconda persona, un giovane, non è stata identificata. La spranga fu riposta nel bagagliaio di una Fiat 500. “Mettilo qua va bene”; “Poteva prendere uno più piccolo”; “No buono è”; “Lo vedi se lui qua questo lo faceva a metà era lo stesso, più facile da trasportare, più maneggiabile“: così dialogavano Micalizzi e Marsalone.

Pedinati in auto

Marsalone, Micalizzi e il giovane non identificato a bordo della 500, tallonati da Lotà al volante della Panda, furono pedinati fino in via Generale Streva, all’incrocio con via Maggiore Toselli. Guardavano con insistenza verso un garage o un’attività commerciale. Dalla macchina scesero Micalizzi e il giovane. Forse notarono la presenza di telecamere, di sicuro si accorsero che c’era molta gente in giro.

“Ci deve dare i soldi”

Decisero di desistere. Qualche tempo dopo Marsalone fu intercettato mentre transitava in via Resuttana: “… ci deve dare i soldi, è stato lui al mille per mille… ora ci andiamo a casa e lo mandiamo a chiamare a quello… ora lo facciamo scappare in maniera impressionante”.

Micalizzi mal digeriva chi non si sottometteva al suo volere. Entrò in contrasto anche con Giulio Caporrimo, che del mandamento è stato il reggente, che sul conto dell’anziano boss diceva: “… io sto capendo che tu vai girando ovunque con quale autorizzazione al mandamento non si capisce…“.


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