Palermo, mafia: il boss Di Giovanni e gli altri imputati NOMI e PENE

Palermo, mafia: il boss e gli altri imputati NOMI e PENE

Nel 2019 i carabinieri colpirono il mandamento di Porta Nuova

PALERMO – L’impianto accusatorio regge in appello, anche se ci sono degli sconti di pena e delle assoluzioni. Il processo nasceva dal blitz dei carabinieri del marzo 2019. Nel mirino era finito il potente mandamento mafioso di Porta Nuova.

Estorsioni e droga. Così venivano riempite le casse del mandamento che in quel periodo era retto da Tommaso Di Giovanni, che ha avuto la condanna più pesante seppure con uno sconto rispetto al processo di primo grado.

Questi i nomi degli imputati e le rispettive pene: Salvatore D’Oca 1 anno e 8 mesi (in primo grado l’imputato, accusato di intestazione fittizia di di beni e difeso dall’avvocato Mariangela Cicero, era stato condannato a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni), Alessandro Di Blasi 2 anni e 20 giorni, Cristian Caracuasi 2 mesi e 20 giorni, Tommaso Di Giovanni 12 anni e 2 mesi (3 anni e 4 mesi in meno per l’imputato difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, e in continuazione con una precedente condanna), Benedetto Graviano 5 anni e 6 mesi, Alessio Haou 4 anni, Khemasi Lausgi 4 anni, Filippo Maniscalco 5 anni e 4 mesi, Giovanni Maniscalco 2 anni e 1 mese (la metà del primo grado), Fabrizio Nuccio 2 anni e 8 mesi, Francesco Pitarresi 9 anni. 7 mesi e 20 giorni, Gaspare Rizzuto 1 anno e 5 mesi, Giovanni Salerno 6 anni e 2 mesi, Antonio Sorrentino 4 anni e 4 mesi (difeso dall’avvocato Angelo Formuso, la richiesta di pena in primo grado era 16 anni ma è caduta la contestazione di associazione a delinquere finalizzata la traffico di droga), Rosalia Spitalieri 1 anno e 4 mesi (pena ridotta per la moglie di Paolo Calcagno, è caduta l’aggravante di avere agevolato Cosa Nostra), Vincenzo Toscano 1 anno e 6 mesi, Costantino Trapani 1 anno e 2 mesi.

L’avvocato Mariangela Cicero

Contestualmente al verdetto è stato scarcerato D’Oca: “Oggi D’oca è una persona libera, un epilogo soddisfacente, che tuttavia non cancella gli anni – quasi tre – di privazione della libertà personale”. dice l’avvocato Mariangela Cicero.

Assolti Settimo Spitalieri (difeso dall’avvocato Salvo Agrò, era stato condannato in primo grado a 4 anni e 5 mesi e 10 giorni per concorso esterno in associazione mafiosa) e Salvatore Sucameli (avvocato Elisa Candiotta, in primo grado aveva avuto 1 anni e 4 mesi).


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