Palermo, mafia: 16 mila mascherine anti Covid rubate all'ospedale Civico

Palermo, mafia: 16 mila mascherine anti Covid rubate all’ospedale Civico

Un ex Pip in servizio nella struttura sanitaria organizzò il colpo

PALERMO – L’ex Pip fiutò l’affare. C’erano “un bordello” di “mascherine”. E così Pietro Paolo Garofalo organizzò il furto di 16 mila mascherine anti Covid nei magazzini dell’ospedale Civico. A Garofalo, uno degli arrestati del blitz di Brancaccio, oltre al furto viene contestato anche di essersi occupato del traffico di cocaina con i grossisti calabresi.

I cartoni sottratti al Civico furono venduti a 500 euro l’uno a un rivenditore a Ballarò. In alcuni casi il prezzo scese a 250 euro. I dispositivi di sicurezza erano conservati nel seminterrati del paglione 4 dell’ospedale palermitano. Fu un altro collega ad avvertire Garofalo, lo scorso 19 febbraio, che “abbiamo scaricato tutto il camion con le mascherine, tutte al padiglione 4, a meno 1, tramite l’ascensore noi li possiamo prendere”.

“Assai sono?”, chiedeva Garofalo. E l’ex Pip del bacino “Emergenza Palermo” rispondeva: “Minchia, ce n’è un bordello, tutte mascherine”. Nell’affare doveva avere la sua parte anche tale “Tanuzzu”: “Tanto le usiamo noi, dobbiamo mettere al corrente Tanuzzo… a Tanuzzo, certo, deve mangiare pure Tanuzzo… Cinque cartoni ne deve fare scomparire, hai capito? Quanto sono 5 cartoni?”.

Ancora Garofalo: “A 50 centesimi tutte, ci scendiamo sotto, glieli diamo tutte, se le viene a prendere tutte quello, mi porta i soldi”. Le mascherine rubate all’ospedale Civico furono piazzate a Ballarò da un abusivo che vendeva anche sigarette di contrabbando e cocaina.


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