18 Dicembre 2024, 10:47
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PALERMO – Le indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro si intrecciano ancora una volta con il mondo sanitario. I poliziotti della sezione investigativa del Servizio centrale operativo hanno perquisito alcuni uffici di due ospedali palermitani.
I sospetti si sono concentrati sulla figura di Antonino Pioppo, 69 anni, direttore della clinica oculistica dell’ospedale Civico. In passato lo è stato all’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.
La Procura di Palermo lo ha iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena e cerca riscontri. Pioppo avrebbe visitato e curato Messina Denaro. Bisogna capire, ed ecco la necessità dei riscontri, se fosse al corrente o meno della sua reale identità. Non tutti sapevano di avere a che fare con il boss stragista, ma alcuni sì.
Le indagini sono partite dal ritrovamento di due ricette nel covo del capomafia a Campobello di Mazara. Erano firmate da Pioppo che, convocato dagli investigatori come persona informata sui fatti, ha respinto ogni accusa. Non sapeva chi fosse realmente l’uomo che si presentò come Andrea Bonafede e che aveva visitato nel 2016 e nel 2020 nel suo studio privato.
Il padrino è morto per un tumore al colon, ma si è rivolto a diversi medici e strutture sanitarie anche per lo strabismo all’occhio sinistro.
Un particolare noto già dal 1987: l’allora venticinquenne figlio di Francesco Messina Denaro, con la sua identità, dato che non era ancora latitante, era stato a curarsi in Spagna, a Barcellona, alla clinica Barraquer.
Alla clinica La Maddalena di Palermo, dove è finita la sua latitanza nel gennaio 2023 mentre attendeva il turno per un nuovo ciclo di chemioterapia, pochi giorni prima che lo arrestassero aveva fatto anche una consulenza oculistica.
Dalle indagini è però emerso che in precedenza aveva chiesto un parere anche all’oculista Pioppo. Ora gli investigatori vogliono accertare se Messina Denaro sia passato dagli ospedali palermitani sotto mentite spoglie per una visita o per un intervento chirurgico. Sarebbe l’ennesimo accesso del capomafia in una struttura sanitaria pubblica durante la latitanza.
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18 Dicembre 2024, 10:47