Palermo, il nuovo boss e il funerale del vecchio capomafia

Palermo, il nuovo boss e il funerale del vecchio capomafia

L'organizzazione delle esequie fu la prima incombenza

PALERMO – Il potere di un boss si vede anche in occasione di un funerale. Il 18 febbraio 2020 il capo mandamento della Noce Giovanni Nicoletti moriva per una malattia. La mattina dello stesso giorno Giancarlo Seidita, arrestato con l’accusa di averne preso il posto, si riuniva con Guglielmo Ficarra Ficarra e Giovanni Giordano, anche loro arrestati nel blitz della polizia, coordinato dalla Dda di Palermo.

Il funerale del boss

L’evento luttuoso sarebbe stata la prima occasione in cui Seidita avrebbe mostrato la sua supremazia, come se stesse nell’evoluzione naturale delle cose che lui subentrasse a Nicoletti.

Fra le prime incombenze ci fu l’organizzazione del funerale. Fu incaricato di occuparsene il pregiudicato e titolare di un’agenzia funebre, Tommaso Castagna. “Giancarlo stamattina mi ha chiamato e mi ha detto ‘ti chiamerà Tommaso'”, disse una persona al cugino del defunto Nicoletti.

La morte del boss Nicoletti

“E tu gli hai detto che abbiamo provveduto?”, aggiungeva l’interlocutore. Riposta negativa. Dopo tre giorni dalla morte ai familiari di Nicoletti furono dati i soldi che spettavano ai parenti dei detenuti: “… per tutti… io penso che per questo mese allo zio glieli dà”.

Lo zio Nicoletti era morto, ma l’aiuto economico sarebbe stato garantito nonostante il decesso.


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