Cronaca

Dall’omicidio dell’ex carabiniere alla “donna dei soldi”: i segreti del boss

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07 Ottobre 2024, 16:18

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PALERMO – Il boss Giuseppe Calvaruso e l’imprenditore bagherese Giuseppe Bruno, entrambi detenuti, avrebbero individuato nel faccendiere romano Pietro Ladogana l’uomo con cui iniziare la scalata affaristica in Brasile. Gli avrebbero affidato 800 mila euro per attivare le prime società immobiliari. Era il 2016.

Otto anni dopo la Procura di Palermo e i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono certi di avere scovato un impero che oggi vale 50 milioni di euro, ma che negli anni ha movimento quasi 500 milioni fra speculazioni immobiliari e investimenti nel settore della ristorazione.

L’omicidio di un ex carabiniere

Nel frattempo su Ladogana è caduto un macigno giudiziario. Nel 2019 è stato arrestato per un omicidio commesso a Natal. Sarebbe stato il mandante dell’assassinio di Enzo Albanese, un ex ufficiale dei carabinieri, residente anche lui nella città sudamericana.

Ladogana lo avrebbe fatto uccidere una sera di dieci anni fa perché si era accorto del vorticoso giro dei suoi affari sporchi. Ad agire fu un killer con sei colpi di pistola.

Secondo la Direzione distrettuale di Palermo, i soldi investiti in Brasile avrebbero fruttato in giro per il mondo (Svizzera, Singapore, Hong Kong) e una parte sarebbe rientrata a Palermo grazie al lavoro di Anna Maria Simoncini, madre di Bruno che si sarebbe prestata a gestire operazioni di money transfer.

“Gruppo criminale”

Dalle indagini sarebbe emersa “l’esistenza di un gruppo criminale a carattere transnazionale nell’interesse di rilevanti famiglie mafiose palermitane e composto da autorevoli uomini d’onore da un lato (Giuseppe Calvaruso, Giovanni Caruso, Antonino Spadaro della Kalsa) e insospettabili professionisti e imprenditori dall’altro (quali Stefano Tamburini, Carlo Savioli, Pietro Ladogana) che sono risultati aver messo a disposizione rispettivamente le proprie ingiustificate risorse finanziarie e le proprie elevate competenze contabili per agevolare ed ampliare interessi economico criminali del mandamento di Pagliarelli”.

Il ruolo della donna

“Verifica ti deve dare 123 mila”, scriveva Bruno alla madre in uno dei tanti messaggi in cui dava indicazioni alla donna su quelle che, secondo gli investigatori, sarebbero state operazioni per movimentare il denaro che finiva sui conti esteri. Delle provviste in denaro farebbero parte le somme incassate dalle estorsioni imposte da Calvaruso nella compravendita di alcuni magazzini in via Altofonte a Palermo.

Le chat criptate

I finanzieri sono riusciti ad entrare nella chat criptate di Calvaruso. Hanno scoperto che per vivere in Brasile senza problemi e ottenere il permesso di soggiorno avrebbe mentito sulla sua paternità fingendo di essere il padre di un bimbo i cui genitori in realtà sarebbero un siciliano emigrato e una brasiliana.

Nei messaggi scriveva: “Vendite di immobili sospese per tre milioni”, “certificato in arrivo così regolarizziamo tutto”, “la cosa buona è che abbiamo venduto la lottizzazione”.

Una cosa gli stava particolarmente a cuore: “L’importante è che manteniamo un profilo invisibile… tutto sottotraccia”. Non abbastanza per sfuggire ai radar investigativi.

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07 Ottobre 2024, 16:18

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