Palermo, giallo in carcere: "Fabio non si è suicidato"

Palermo, giallo in carcere: “Fabio non si è suicidato”

Gli striscioni per Fabio Gloria
I parenti del detenuto sfilano in corteo

PALERMO – Un corteo per chiedere “verità e giustizia”. Amici e parenti di Fabio Gloria, detenuto di 47 anni, morto nei mesi scorsi in carcere Terni, non non credono all’ipotesi suicidio che ha portato la Procura umbra a chiedere l’archiviazione. Nel frattempo l’avvocato Rosamaria Salemi si è formalmente opposta.

Gloria stava scontando una condanna definitiva per estorsione, mentre non era ancora definitiva la un’altra condanna per mafia nell’ambito di un processo sul clan di San Lorenzo. All’interno del carcere si era verificata una rissa fra un gruppo di napoletani. Gloria sarebbe intervenuto in difesa di uno dei detenuti. Al palermitano gli era stato concesso di fare una videochiamata con i familiari che subito hanno notato gli evidenti segni delle ferite al volto dovute ai colpi subiti durante la lite. Gloria però sarebbe stato di umore tranquillo. Nulla faceva presagire il terribile gesto. Era stato stabilito che dovesse sentirsi domani con il suo avvocato.

I familiari contestano i buchi nelle indagini. Si chiedono perché non siano state sequestrate le celle e non siano stati fatti altri rilievi. Ieri il corteo per le strade di Partanna Mondello.


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