26 Febbraio 2024, 15:55
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PALERMO – Si chiude il processo di appello sulla mafia di Borgo Vecchio. L’elenco degli imputati condannati dalla Corte presieduta da Adriana Piras si apre con i fratelli Angelo (10 anni ma in continuazione con una precedente condanna) e Girolamo Monti (17 anni, 5 mesi e 10 giorni in continuazione con una precedente condanna).
Angelo avrebbe mantenuto lo scettro di capo della famiglia grazie al lavoro sporco del fratello. Nella stessa inchiesta era stato coinvolto un capo del tifo organizzato rosanero, la cui assoluzione è ormai definitiva.
Al suo fianco ci sarebbe stato Jari Ingarao, condannato a 16 anni, 10 mesi e 20 giorni. Sono zio e nipote perché la moglie di Monti è sorella della mamma di Ingarao, a sua volta figlio del reggente di Porta Nuova, Nicola Ingarao, ammazzato nel 2007 dai Lo Piccolo di San Lorenzo. Oltre a Jari Ingarao sono stati condannati anche i fratelli Danilo e Gabriele rispettivamente a 8 anni e 7 anni e 4 mesi (qualche mese in meno rispetto al primo grado).
I boss esercitavano il controllo della borgata anche scegliendo la scaletta delle canzoni nelle feste di piazza grazie all‘impresario Salvatore Buongiorno (condannato a 6 anni e 8 mesi) che, forte dell’appoggio mafioso, avrebbe monopolizzato il settore, organizzando la riffa per finanziare i concerti e decidendo chi dovesse vendere pane e panelle mentre si festeggiava Sant’Anna.
Queste tutte le altre condanne: Paolo Alongi, 6 anni e 8 mesi (confermata), Gianluca Altieri 1 anno e 4 mesi, Giacomo Marco Bologna 1 anno e 4 mesi, Giovanni Bronzino 8 anni e 4 mesi, Francesco Paolo Cinà 2 anni, Domenico Canfarotta 8 anni, Giuseppe D’Angelo 2 anni e 4 mesi, Marcello D’India 8 anni e 4 mesi, Davide Di Salvo 1 anno e 4 mesi, Antonino Fortunato 6 anni e 8 mesi, Salvatore Guarino 20 anni (in continuazione con una precedente condanna).
Ed ancora: Giuseppe Gambino 4 anni, 8 mesi e 10 giorni (che si aggiungono ai 10 anni di una precedente condanna), Giuseppe Lo Vetere 7 anni e 6 mesi, Vincenzo Marino 2 anni, Pietro Matranga 5 anni, 3 mesi e 20 giorni, Francesco Mezzatesta 2 anni e 4 mesi, Emanuel Sciortino 7 anni e 4 mesi, Vincenzo Vullo 4 anni e 8 mesi, Emanuel Sciortino 7 anni e 4 mesi, Giovanni Zimmardi 13 anni e mezzo.
Risarcimenti per le parti civili: alcune vittime del pizzo, Addiopizzo, Centro Studi Pio La Torre, Comune di Palermo, Sicindustria, Coordinamento antiracket, Solidaria, Confcommercio, Sos Impresa, Federazione antiracket, Sportello di solidarietà.
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26 Febbraio 2024, 15:55