PALERMO – Affollata udienza preliminare nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Sotto processo ci sono 64 persone. È il troncone sulla mafia di Porta Nuova dell’inchiesta sfociata lo scorso febbraio nel maxi blitz dei 181 eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo.
Le parti civili
Hanno chiesto di costituirsi parte civile il Comune di Palermo (avvocato Ettore Barcellona), Centro studi Pio La Torre (avvocato Francesco Cutraro), Sos Impresa (avvocati Fausto Amato e Maria Luisa Martorana), Confcommercio (avvocato Fabio Lanfranca), Federazione antiracket (avvocato Valerio D’Antoni), Sportello per la legalità (avvocato Ugo Forello).
I grandi assenti sono i commercianti che hanno scelto la strada del silenzio di fronte al racket delle estorsioni. Alcuni legali si sono opposti alla richiesta di costituzione delle parti civili. Il giudice per l’udienza preliminare Patrizia Ferro scioglierà la riserva il 20 ottobre prossimo.
I pubblici ministeri Federica La Chioma, Daniele Di Maggio, Andrea Fusco e Gaspare Spedale chiedono di il rinvio a giudizio di boss, gregari e picciotti della manovalanza che si occupano anche dello spaccio di droga e della riffa nel mandamento che ingloba la parte centrale della città di Palermo, compresi i storici Capo, Ballarò e Vucciria.
Tanti boss di Porta Nuova sotto processo
Sotto processo, tra gli altri, ci sono boss del calibro di Giuseppe Auteri, i cugini omonimi Tommaso Lo Presti, soprannominati il lungo e il pacchione, l’anziano Calogero Pietro Lo Presti, il capo mandamento Gregorio Di Giovanni.
L’elenco degli imputati
Ecco l’elenco completo degli imputati: Alessandro Adamo, Giuseppe Auteri, Salvatore Calaciura, Antonino Cangelosi, Francesco Cataldo, Cristian Cinà, Stefano Comandè, Antonino Composto, Giuseppe Corradengo, Angelo Costa, Liliana D’Amico, Giuseppe D’Angelo, Carmelo De Luca, Pietro Di Blasi classe ’72, Benedetto Di Cara, Umberto Di Cara.
Ed ancora: Antonino Di Giovanni, Gregorio Di Giovanni, Maria Mercedes Di Giovanni, Gioacchino Di Maggio, Cristian d’India, Bilel El Gana, Cherchi El Gana, Lillo Fanara, Angelo Fernandez, Gaetano Fernandez, Cosimo Filippone, Rosa Fiorenza, Nunzio La Torre, Onofrio Lipari, Lidia Lo Monte, Agata Lo Presti, Angelo Lo Presti, Armando Salvatore Lo Presti, Calogero Lo Presti, Calogero Piero Lo Presti, Giovanni Lo Presti, Francesca Paola Lo Presti, Tommaso Lo Presti (il lungo), Tommaso Lo Presti (il pacchione).
Vincenzo Madonia, Giovan Battista Marino classe ’73, Giovan Battista Marino classe ’74, Leonardo Marino, Teresa Marino, Gaspare Martinez, Giuseppe Minnella, Giuseppe Palmeri, Alfio Pappalardo, Carlo Pellitteri, Pietro Pozzi, Domenico Presti, Roberta Presti, Agata Ruvolo, Giuseppe Santoro, Jessica Santoro, Daniele Segreto, Rosa Cristiana Sorrentino, Francesca Tantillo, Giovanni Trapani, Salvatore Turchi, Bernardo Valenti, Daiana Verdone, Vanessa Verdone.
Parenti dei mafiosi accusati di ricettazione
Tra gli imputati anche i familiari dei mafiosi di Porta Nuova che rispondono di ricettazione per avere ricevuto i soldi dal clan. C’è chi riceveva “le ossa” e chi “da mangiare”, diceva Agata Lo Presti parlando di Giuseppe Auteri. “Sto buttasangue”, aggiungeva sprezzante la donna. Criticava la distribuzione dei soldi da parte di Auteri che durante la sua latitanza, finita a marzo 2024, prese le redini del mandamento mafioso. Il denaro non doveva mancare ad Agata Ruvolo, la moglie dell’anziano boss Calogero Lo Presti.

