Palermo, mini summit sulla Libia | La Turchia lascia il vertice

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13 Novembre 2018, 10:05

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PALERMO – Questa mattina a Villa Igiea a Palermo si è svolta la riunione alla quale hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e i leader libici Fayez al Sarraj e Khalifa Haftar. Il generale libico e il premier del governo di unità nazionale si sono stretti la mano, alla presenza del premier italiano. È quanto apprende l’Ansa. I due leader rivali si sarebbero anche scambiati un bacio. “L’Italia riunisce i protagonisti del Mediterraneo e rilancia il dialogo per la Libia”, ha scritto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in un tweet.

All’incontro, a margine della Conferenza per la Libia, hanno partecipato anche il premier russo Dmitri Medvedev, il presidente dell’Egitto Al Sisi, il presidente della Tunisia Essebsi, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, il ministro degli Esteri francese Le Drian, il premier algerino Ouyahia e l’inviato Onu per la Libia Salamè.

“Riteniamo fondamentale cogliere questa occasione per sostenere il cessate il fuoco a Tripoli e facilitare le discussioni per l’attuazione dei nuovi assetti di sicurezza che abbiano come obiettivo il superamento del sistema basato sui gruppi armati. In questa sede la Comunità internazionale potrà anche esprimere un sostegno concreto alla creazione e al dispiegamento di forze di sicurezza regolari”, ha affermato il premier, intervenendo alla sessione plenaria della Conferenza.

Ieri un “bilaterale” tra Conte e Haftar. Il generale Haftar avrebbe affermato che considera il capo del governo italiano “un amico” e che si “fida molto di lui”. Il generale della Cirenaica avrebbe anche affermato che la Conferenza di Palermo è “un’ottima occasione” per la Libia. Secondo le stesse fonti, il bilaterale tra Conte e Haftar sarebbe andato “molto bene”. “Il compromesso per il bene del popolo è l’arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici”, avrebbe detto il premier italiano.

“Va sottolineata l’importanza di una riunione di questo tipo perchè è stato complicato organizzarla e averla organizzata è stato un grandissimo successo per l’Italia”. Lo riferiscono fonti del governo. “Noi dobbiamo tifare Italia, capisco odiare questo governo, tutti i giorni prendiamo fango in quantità. È stato scritto di tutto che la conferenza è stata un fallimento, che mancavano i protagonisti. Cose insensate. I protagonisti c’erano tutti. Scrivere che non c’erano è un’offesa allo straordinario lavoro diplomatico che è stato fatto”.

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E si apre oggi il secondo giorno della Conferenza internazionale sulla Libia a Villa Igiea a Palermo. Ma “Ii maresciallo Haftar è arrivato in Italia ieri (lunedì) per una serie di incontri con i leader di Paesi vicini. Non è lì per partecipare alla Conferenza di Palermo”: lo ha twittato, in italiano e inglese, il portavoce dell’esercito nazionale libico.

E quando Haftar ha lasciato Palermo, è scattata la reazione della Turchia: “Il meeting informale di stamattina” a margine della Conferenza sulla Libia di Palermo “è stato presentato come un incontro tra i protagonisti del Mediterraneo. Ma questa è un’immagine fuorviante che noi condanniamo. Per questo lasciamo questo incontro profondamente delusi”, ha detto il vicepresidente turco Fuat Oktay lasciando Villa Igiea a lavori non ancora conclusi. “Qualcuno all’ultimo minuto ha abusato dell’ospitalità italiana”, ha aggiunto senza mai nominare il generale Khalifa Haftar. “Sfortunatamente la comunità internazionale non è stata capace di restare unita”.

“Non ci siamo profusi nello sforzo di organizzare la conferenza di Palermo sulla Libia per una ‘photo opportunity’ ma perchè vogliamo offrire un contributo all’iniziativa dell’Onu”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Palermo al termine della conferenza per la Libia.

“C’è stato un impegno serio da parte dei libici presenti. Mi sento più tranquillo”. Così l’inviato Onu per la Libia Ghassam Salamè nella la conferenza stampa finale a Palermo al fianco del premier Giuseppe Conte.

Nel recente incontro a Roma, il generale libico Khalifa Haftar “mi aveva dato la sua parola d’onore che sarebbe venuto” alla conferenza di Palermo. “Non so quale ruolo abbiano avuto gli altri paesi, gli altri amici, ma so per certo che non mi sono preoccupato della sua assenza, sono stato sempre convinto che venisse perché è una persona d’onore”. Lo ha detto il premier italiano Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine della Conferenza sulla Libia di Palermo.

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13 Novembre 2018, 10:05

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