PALERMO – Quello provocato dalla morte di Roberto Pennino è un fiume di lacrime. Il giovane chef pasticciere palermitano, che si è spento a soli 39 anni, si era fatto apprezzare da tutti per il suo grande talento, la sua ambizione e il suo carattere gioviale. La sua carriera era in piena ascesa, amici, clienti e colleghi lo ricordano per l’immenso amore con cui portava avanti il proprio lavoro, definendolo una “eccellenza” del suo settore.
Dolore e incredulità
Sposato e padre di una bimba, aveva già raggiunto importanti obiettivi e tanti sogni aveva ancora da realizzare. Per questo, incredulità e sofferenza sono tangibili nelle parole di chi, per anni, aveva lavorato con lui fianco a fianco, condividendo idee e dando vita ai progetti a cui Pennino si dedicava con estrema passione.
Era titolare, insieme a Manuela Rampolla, di Lab41, laboratorio di produzione, organizzazione eventi e scuola di pasticceria e cake design. Tra le centinaia di messaggi di cordoglio pubblicati sui social, dove in tanti hanno condiviso il proprio dolore, ci sono anche quelli della collega. Le sue sono parole struggenti.
“Siamo stati compagni di viaggio”
“Socio, forse mancavo solo io. Pubblico qualche foto delle mille che abbiamo insieme – scrive – ma essendo a casa vostra ero devastata dal vederti lì, immobile, come non sei mai stato. Potrei dire e raccontare mille cose in quindici anni di amicizia, lavoro, risate a crepapelle, follie e anche litigi, spesso, ma tutto questo faceva parte anche della nostra amicizia”.
“Non trovo le parole, giuro, non so che dire. Siamo stati compagni di viaggio: da zero, a tutto quello che abbiamo construito fino ad oggi, con grande fatica e sacrifici. Addio Robi, ti voglio bene. Fai buon viaggio, io adesso dovrò portare avanti i nostri progetti immaginando di averti accanto. Non posso crederci – conclude – davvero, non posso”.
L’ultimo saluto
Domani, venerdì 24 gennaio, sarà il giorno dell’ultimo saluto. I funerali saranno celebrati alle 10 nella chiesa di San Giovanni Bosco.