Palermo, fatture false e maxi inchiesta. sequestro da 78milioni - Live Sicilia

Palermo, Napoli, Roma, Milano: 312 milioni di fatture false NOMI

La Procura ha disposto un sequestro da 78 milioni di euro. A tanto ammontano le tasse evase

PALERMO – Niente mezzi, niente locali e attrezzature, zero personale e nessuna dichiarazione dei redditi presentata. La Runex srls, con sede in via Imperatore Federico a Palermo esisteva solo sulla carta. Eppure negli anni ha emesso una valanga di fatture.

Secondo i finanzieri del Comando provinciale di Palermo sarebbe una cartiera di documenti contabili che venivano poi girati ad altre società di Napoli, Roma e Milano. Il procuratore aggiunto Sergio Demontis ha disposto un sequestro preventivo per un valore complessivo di oltre 78 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il profitto dei reati tributari contestati. Il provvedimento è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

Triangolazione di fatture false

La Runex si occupa di commercio all’ingrosso di materiali ferrosi. In particolare Triossido di Molibdeno, Bramme e Coils. Nel 2016 e 2007 ha intrattenuto rapporti commerciali rilevanti con la romana Adk Martenk. Le fatture false sarebbero servite per abbattere illecitamente il reddito imponibile delle società destinatarie delle fatture stesse, attraverso la contabilizzazione di costi fittizi nonché l’indebita detrazione dell’Iva.

Un giro enorme per 312 milioni di euro. La società romana, a sua volta, avrebbe utilizzato lo stesso meccanismo con la Sifer srl di Napoli e la Ferkal srl con sede sempre a Napoli e stabilimento a Zibido San Giacomo, in provincia di Milano.

Gli indagati

Ci sono sei indagati Fiorenzo Emilio Prati, Fausto Alessi, Antonio Martina, Francesco Del Vecchio, Maurizio Fornalè, Ciro Salvatore, rappresentanti legali della quattro imprese. Sono indagati a vario titolo per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento o distruzione di documenti contabili.

“Meccanismo allarmante”

Il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria parla di “meccanismo fraudolento particolarmente allarmante, insidioso e altamente lesivo degli interessi finanziari dello Stato, considerato l’elevatissimo ammontare delle imposte evase, il numero delle società coinvolte e dei soggetti indagati”.

“La tutela dell’economia legale riveste oggi più che mai un’importanza centrale per la salvaguardia degli imprenditori onesti e per questo l’impegno della Guardia di Finanza – aggiunge – è costantemente rivolto al contrasto della criminalità economica, in grado di inquinare il tessuto sano dell’imprenditoria nazionale e particolarmente difficile da colpire alla luce del tecnicismo delle operazioni contabili e finanziarie illecite”.




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