Palermo-New York, la mafia dei due mondi: imputati condannati

Asse Palermo-New York, la mafia dei due mondi: imputati condannati

Droga, scommesse sportive e import-export di prodotti agricoli

PALERMO – Lungo l’asse Palermo-New York scorrevano fiumi di soldi accumulati con la droga, le scommesse sportive e l’import-export di prodotti agricoli. Così emerse a novembre 2023 con il blitz dei poliziotti della squadra mobile di Palermo, del Servizio centrale operativo di Roma e del Fbi.

Gli imputati

Oggi si conclude il processo per la parte degli imputati che hanno scelto il rito ordinario: Giovan Battista Badalamenti 8 anni (il riesame aveva annullato il provvedimento cautelare, oggi vive da uomo libero negli Stati Uniti), Salvatore Prestigiacomo (51 anni) 16 anni, Salvatore Prestigiacomo (54 anni) 6 anni e 4 mesi, Isacco Urso 5 anni 6 mesi, Maria Caruso 4 anni. Altri due imputati, Francesco Rappa e Giacomo Palazzolo, hanno scelto il rito ordinario.

Mafia, asse Palermo-New York

L’accusa era rappresentata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Giovanni Antoci. Il processo riguardava le famiglie mafiose di Partinico, Borgetto e Torretta. Quest’ultima fu coinvolta negli anni ‘80 nell’inchiesta Pizza Connection condotta da Giovanni Falcone che ricostruì i rapporti tra le mafie di vecchio e nuovo continente.

Sono i Gambino a reggere i fili in America, dove si muovono gli “eredi” di Frank Calì, assassinato nel 2019 davanti alla sua casa di Staten Island. L’uomo chiave in Sicilia sarebbe l’anziano Francesco Rappa che negli anni Settanta era stato arrestato a New York.

Gli agenti del Bureau avrebbero ricostruito decine di estorsioni a imprese edili della Grande Mela. Per incassare i soldi e intimidire chi non paga i boss americani si sarebbero serviti della manovalanza delle gang locali.


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