Cronaca

Palermo, “non aiutò i mafiosi a pulire i soldi”: avvocato assolto

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22 Settembre 2022, 14:32

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PALERMO – L’avvocato Nico Riccobene si scrolla di dosso l’accusa di avere favorito il riciclaggio dei soldi sporchi dei boss. In primo grado era già caduta l’aggravante di mafia ma il penalista era stato condannato a un anno e 10 mesi di carcere. Ora la Corte di Appello lo ha assolto con formula piena perché il fatto non sussiste.

L’avvocato Nico Riccobene

Il processo era uno dei filoni nato dall’inchiesta che nel 2016 portò in carcere Marcello Marcatajo, civilista e docente universitario, morto per una grave malattia. Secondo la ricostruzione della procura, i boss Graziano dell’Acquasanta avrebbero ripulito i soldi sporchi grazie ad alcuni professionisti.

La Corte di appello ha ridotto la pena inflitta a Francesco Graziano, figlio del boss Vincenzo, dichiarando prescritti due capi d’imputazione: da 4 anni a 3 anni e 4 mesi. Confermata invece la condanna a 2 anni per sua moglie, Maria Virginia Inserillo. Prescritte le posizioni di Rossella Collura e Giulia Valenti. In primo grado erano state entrambe condannate a due anni ciascuna. Il processo riguardava diversi episodi di riciclaggio di denaro illecito attraverso una serie di compravendite immobiliari.

Riccobene, difeso dagli avvocati Enrico Sanseverino e Giovanni Di Benedetto, per queste accuse aveva subito una momentanea sospensione dall’esercizio della professione.

Non è l’unica grana giudiziaria che Riccobene si è lasciato alle spalle punto nel 2018, infatti, finì addirittura agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso e intestazione fittizia dei beni. Inizialmente la Procura ritenne che l’avvocato avesse favorito il mafioso Raffaele Favaloro. Nei mesi scorsi l’inchiesta è stata archiviata.

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22 Settembre 2022, 14:32

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